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Germania, "la pandemia dei non vaccinati": Covid, le cifre-choc dei morti in 24 ore. Ipotesi lockdown

Benedetta Vitetta
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Angela Merkel vuole copiare il modello Austria. E, dove e quando necessario, pensa di imporre restrizioni ai non vaccinati. Mettendoli, insomma, in lockdown perché d'ora in poi in Germania non basterà più avere semplicemente un tampone negativo. A confermarlo è stata direttamente la cancelliera che, giorni fa durante una riunione coi deputati dell'Unione, gruppo popolare formato da Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu), s'è detta favorevole alla linea dura nei confronti di chi non accetta di vaccinarsi.

In particolare, la Merkel si è detta «particolarmente preoccupata» per la recente impennata di nuove infezioni. I Länder in cui si stanno registrando i maggiori contagi sono la Turingia, la Sassonia e la Baviera, dove, negli ultimi giorni, si segnalano incidenze di contagio tra i 280 e 306 casi su 100mila abitanti. E ad aggravare il quadro pandemico c'è il fatto che, da tempo, la campagna vaccinale mostra un notevole rallentamento: ad oggi ha ricevuto un completo ciclo vaccinale "primario" (senza terza dose) solo il 66,7% della popolazione tedesca. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 194 decessi, "la pandemia dei non vaccinati", ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. "In alcune regioni i posti di terapia intensiva sono di nuovo quasi insufficienti", ha aggiunto sottolineando che "voler chiudere lo stato di emergenza pandemico non significa affatto che la pandemia sia finita". 

REGOLE PIÙ STRINGENTI - Tra le misure ora allo studio ci sarebbe l'obbligo di tamponi giornalieri sul posto di lavoro. Ulteriori restrizioni potrebbero basarsi sulla regola che consente l'accesso a luoghi pubblici e aperti al pubblico esclusivamente a vaccinati o guariti dal Covid e non anche a chi, non vaccinato, ha fatto un tampone rapido. Ma se per il momento Berlino esclude un nuovo lockdown, nessuno vieta già ai singoli Comuni e ai Länder di muoversi in autonomia dando il disco verde a nuove restrizioni.

Tra i primi che hanno iniziato a muoversi in tal senso ci sono le grandi aziende e le multinazionali che hanno deciso di eliminare completamente il tampone all'interno dei luoghi di lavoro. L'idea è aprire le mense solo ai vaccinati o a chi ha un certificato di avvenuta guarigione dal Covid che potranno circolare senza mascherina. Chi, invece, non ha questi due requisiti dovrà continuare a portare la mascherina, avrà turni per i pasti e dovrà rispettare le regole di distanziamento. Insomma non sarà lasciato a casa, potrà lavorare ma seguendo un protocollo differente rispetto agli altri colleghi.

SCATTA L'ALLARME IN CINA - Intanto, anche in Olanda sono in fibrillazione per la crescita dei contagi tanto che ieri il primo ministro, Mark Rutte, ha annunciato la reintroduzione di nuove misure restrittive. Tornerà l'obbligo di mascherina nei luoghi pubblici al chiuso e ci vorrà il Green pass per l'ingresso a musei, palestre e locali all'aperto. Infine è ripartito l'allarme in Cina. Nelle scorse ore il ministero del Commercio ha creato il panico sul web per un appello alle famiglie a far scorta di beni essenziali per l'inverno e la primavera. Tutto questo seguito da un sollecito alle autorità locali a tutelare la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Come a dire una nuova ondata è alle porte.

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