Putin e Xi assenti al vertice dei Brics: il ribaltone sul nuovo ordine mondiale

sabato 5 luglio 2025
Putin e Xi assenti al vertice dei Brics: il ribaltone sul nuovo ordine mondiale
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Se nuovo ordine mondiale sarà, come sperano dalle parti di Mosca e Pechino, il "ribaltone" non passerà molto probabilmente dall'"anti-G7".  Si aprirà infatti con due assenze pesantissime il vertice dei Brics in programma domani e lunedì a Rio de Janeiro, in Brasile. Non ci saranno né il presidente cinese Xi Jinping né quello russo Vladimir Putin. Un segnale che ridimensiona il peso del gruppo delle 10 economie emergenti nato come alternativa proprio al G7 e che di recente si è allargato a nuovi membri, fattore quest'ultimo che potrebbe averlo indebolito invece che rafforzato.

Il premier Li Qiang guiderà la delegazione cinese in Brasile al posto del presidente Xi. Nessuna motivazione ufficiale è stata fornita da Pechino, se non generici "impegni sovrapposti" del presidente, senza ulteriori dettagli. La sua assenza appare comunque inusuale, considerando che Xi ha partecipato a tutti i vertici Brics negli ultimi 12 anni. Diverso il caso della Russia. Putin, su cui pende un mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra legati alla deportazione forzata di minori ucraini, ha probabilmente rinunciato al viaggio per evitare imbarazzi ai padroni di casa. Il Brasile è infatti firmatario dello Statuto di Roma, che impone l'obbligo di arresto nei confronti di ricercati dalla Cpi. Già lo scorso anno Putin aveva rinunciato a partecipare di persona al vertice di Johannesburg dal momento che il Sudafrica non ne aveva garantito l'immunità diplomatica.

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Nato nel 2009 con Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, nel 2024 il gruppo Brics ha compiuto un importante allargamento, accogliendo Indonesia, Iran, Egitto, Etiopia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. L'ampliamento ha però accentuato la diversità interna, sia sul piano economico che politico, con un crescente sbilanciamento verso regimi autoritari. Secondo diversi analisti, la crescente eterogeneità del gruppo rischia di comprometterne l'efficacia e l'assenza di Xi e Putin, in questo contesto, potrebbe ridurre l'impatto politico del summit, sollevando interrogativi sulla coesione e sulla direzione politica del blocco. Il governo brasiliano, che ospita il vertice, punta a utilizzare l'incontro come piattaforma per promuovere un'agenda riformista e multilaterale. Tra i temi prioritari figurano la transizione verso l'energia verde, la cooperazione internazionale sui vaccini e la proposta di estendere lo status di 'nazione più favorita' a tutti i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

"La multipolarità non è una minaccia, ma un'opportunità - ha dichiarato l'ambasciatore del Brasile a Londra ed ex ministro degli Esteri, Antonio Patriota in un intervento all'Overseas Development Institute - Il mondo non può attendere un altro conflitto globale per avviare la riforma del sistema multilaterale. È il momento di agire". Il percorso, tuttavia, non appare semplice. Il Brics, osservano alcuni analisti, resta un organismo eterogeneo e privo di un meccanismo decisionale efficace. "Era già un gruppo difficile da gestire prima dell'allargamento. Ora è ancora più complesso", ha scritto Christopher Sabatini, esperto di politica latino-americana di Chatham House.

Sabatini ha evidenziato i contrasti interni su vari fronti, dalla riforma del Consiglio di Sicurezza Onu - ostacolata dalla Cina - alla questione climatica, dove le priorità di Brasile e Sudafrica cozzano con le economie fortemente dipendenti dagli idrocarburi di Russia, Arabia Saudita ed Emirati. Anche la proposta di una valuta comune per sfidare il dollaro è in stallo, con la netta opposizione dell'India.

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