Il dittatore nordcoreano
Kim Jong-un al fianco di Putin: "Il regno degli Stati Uniti è finito", una minaccia nucleare sull'Europa
Mentre si prospetta un’altra notte di guerra in Ucraina, dove la Russia di Vladimir Putin ha annunciato un’offensiva totale per cercare di far cadere la capitale Kiev, anche la Corea del Nord ha preso una posizione ufficiale. Il dittatore Kim Jong-un non poteva che schierarsi al fianco del leader del Cremlino, sostenendo che l’invasione russa sia una legittima risposta alla politica “egemonica ed arbitraria” degli Stati Uniti.
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In un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri, la Corea del Nord sostiene che gli americani hanno “ignorato le legittime richieste della Russia sulla sicurezza”. “Gli Stati Uniti - si legge - cercano di imbellire le loro ingerenze negli affari interni degli altri come giusto impegno per la pace e la stabilità nel mondo mentre denunciano senza motivo le misure di autodifesa adottate da altri per la propria sicurezza nazionale come ‘ingiustizie e provocazioni’".
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Poi la minaccia di Kim Jong-un, che lo scorso gennaio ha condotto un numero record di test missilistici, si fa ancora più seria: “I giorni in cui gli Stati Uniti regnavano sono finiti”. Già prima dell’invasione russa la Corea del Nord si era schierata con Putin, accusando gli americani e la Nato di minacciare la sicurezza di Mosca.
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