Nuovo ordine mondiale

Russia contro Usa e Nato: "Inaccettabile". Lavrov allarga il fronte della guerra in Afghanistan

La Russia apre un nuovo fronte con gli Stati Uniti. Mosca ritiene inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o Nato nei paesi confinanti con l'Afghanistan, secondo quanto riporta oggi la Tass. "La Federazione Russa considera inaccettabile dispiegare qualsiasi infrastruttura militare statunitense e Nato sul territorio degli Stati confinanti con l'Afghanistan", ha detto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, citato dall'agenzia. "Washington sta cercando di evitare responsabilità per il destino dei cittadini e dei rifugiati afgani. Gli Stati Uniti, attraverso la loro influenza sul Fondo Monetario Internazionale e nella Banca Mondiale, stanno ostacolando l'attuazione dei programmi sociali in Afghanistan", ha aggiunto Lavrov. 

 

 

 

Nel sempre più complesso scacchiere internazionale, dunque, il Cremlino dispone un'altra pedina dopo quella della "amicizia senza limiti" con la Cina, nel disegno di un "nuovo ordine mondiale" che possa ribaltare l'egemonia occidentale. E importanti segnali di allineamento arrivano anche dal Sud America, con le offerte di Maduro, presidente del Venezuela tra i maggiori produttori mondiali di petrolio. E sempre dal campo afghano, ecco un'altra mossa di Vladimir Putin

 

 

 



Un mese fa la Russia ha accreditato il primo diplomatico del governo dei talebani, al potere a Kabul dallo scorso agosto. Lo ha affermato questa mattina sempre il ministro Lavrov, in una riunione del Terzo incontro dei ministri degli Esteri dei Paesi vicini dell'Afghanistan n corso a Tunxi, in Cina. Secondo Lavrov, nonostante la mancanza di esperienza gestionale e malgrado le restrizioni finanziarie ed economiche e le pressioni politiche e diplomatiche da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, la nuova amministrazione afgana riesce a "tenere a galla lo Stato".

 

 

 

 

Allo stesso tempo, come ha osservato il ministro, il principale ostacolo al riconoscimento del governo di Kabul rimane "la sua mancanza di rappresentatività". Per Lavrov le autorità afgane dovrebbero rappresentare non solo i vari gruppi nazionali del Paese, con le varie minoranze etniche e religiose, ma anche le diverse forze politiche.