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Donald Trump-choc: "Non puoi sparargli?". La frase rubata: ecco chi voleva gambizzare

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"Non puoi semplicemente sparargli? Sparare alle gambe o a qualcos’altro?": queste le parole che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe detto nei giorni in cui i manifestanti riempirono le strade per protestare contro la morte di George Floyd. Lo ha raccontato, nel libro "A Sacred Oath", l'ex segretario alla Difesa Mark Esper. Quest'ultimo, come riporta Axios citato da Dagospia, in precedenza era stato segretario dell'esercito e poi è stato licenziato da Trump dopo le elezioni del 2020. 

 

 

 

"E' stato surreale, seduto davanti alla scrivania Resolute, all'interno dello Studio Ovale, con questa idea che aleggiava pesantemente nell'aria, e il presidente rosso in viso che si lamentava a gran voce delle proteste in corso a Washington, DC", ha continuato Esper, raccontando i fatti risalenti alla prima settimana di giugno 2020. Il libro in cui vengono fatte queste rivelazioni sarebbe stato esaminato anche dal Pentagono, nello specifico da quasi tre dozzine di generali a 4 stelle e anziani civili.

 

 

 

Alcuni di quelli che hanno esaminato il testo avevano assistito all’episodio raccontato da Esper. La versione raccontata dall'ex segretario della Difesa, inoltre, trova conferma anche nei racconti di Michael Bender, giornalista del NY Times, il quale nel suo libro "Frankly, We Did Win This Election" ha scritto che Trump ha ripetutamente chiesto alle forze dell'ordine di sparare ai manifestanti durante le riunioni all'interno dello Studio Ovale.

 

 

 

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