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Biden e Israele contro Putin e Iran: l'altra Nato nel Medio Oriente

Daniel Mosseri
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Senza essere mai del tutto sparito, il bipolarismo est-ovest riappare con prepotenza in Medio Oriente. Il "la" lo hanno dato il presidente iraniano Ebrahim Raisi e quello russo Vladimir Putin, nel suo primo viaggio fuori casa dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina lo scorso 24 febbraio. Putin e Raisi si sono incontrati a margine della riunione dei paesi rivieraschi del Mar Caspio, ad Ashgabat, in Turkmenistan. «Le relazioni tra i due paesi nel campo del commercio e della cooperazione energetica sono ad alto livello, ma queste relazioni hanno ancora un grande potenziale di espansione», ha affermato Raisi citato dall'agenzia Tasnim.
I due paesi, entrambi ricchi di gas e petrolio ed entrambi colpiti da sanzioni occidentali, punterebbero a dare vita a un hub degli idrocarburi in Asia. L'incontro fra i due leader è stato preparato da una visita a Teheran la settimana scorsa del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov che ha bastonato «i capricci dei paesi occidentali».
Ma per un asse Mosca-Teheran (con propaggini a Damasco e Beirut) che si consolida, c'è una rete antitetica che prende forma. Lo ha svelato re Abdallah II di Giordania in un'intervista con la CNBC. «Sarei una delle prime persone a sostenere una Nato del Medio Oriente.
Tutti noi ci stiamo unendo per aiutarci a vicenda, il che è molto insolito per la regione». È da quando Donald Trump ha parzialmente disimpegnato gli Usa dalla regione dando vita al tempo stesso agli Accordi di Abramo che una serie di Paesi sunniti flirta con Israele in chiave anti-iraniana e, di conseguenza, filo Usa e anti-russa. Secondo il Wall Street Journal, interessati a una Nato locale assieme allo Stato ebraico ci sarebbero Giordania, Egitto, Bahrein ed EAU, che hanno già rapporti diplomatici con Israele. L'alleanza potrebbe essere estesa anche all'Arabia Saudita, che da mesi permette ai voli civili israeliani di sorvolare il suo territorio, al Sudan, che ha riallacciato i rapporti con Gerusalemme e a sorpresa anche il Qatar, l'emirato che all'Europa fornisce moltissimo gas naturale ma anche molto imam che professano il radicalismo islamico. Già nel 2017, durante la sua visita a Riad, Donald Trump aveva lanciato la Nato del Medio Oriente chiamandola "Mesa", un patto difensivo fra i sei Paesi del Golfo e gli Usa. Un ballon d'essai che potrebbe prendere forma nei mesi a venire.

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