Lo zar

Mario Draghi? La profezia di Putin si sta avverando: cosa aveva detto

In un discorso tenuto a metà giugno, Putin aveva detto che tra le conseguenze delle sanzioni ci sarebbero stati "un'ondata di populismo" e "un cambiamento delle elite". Una previsione che, se si dà uno sguardo alle principali potenze occidentali, si sta avverando in tutto e per tutto. Lo zar ne aveva parlato al Forum di San Pietroburgo. E in effetti sono cadute diverse teste da allora: Boris Johnson in Inghilterra, Mario Draghi in Italia. E anche Macron non se la passa bene, dopo avere perso la maggioranza in Parlamento a seguito delle elezioni.

 

 

 

"Noi non vogliamo interferire. E' un affare interno. Possiamo solo constatare che il periodo del suo governo è coinciso con una fase molto sfortunata nelle nostre relazioni bilaterali": questo il commento del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov dopo le dimissioni del presidente del Consiglio in Italia. I russi prendono le distanze anche dalle teorie sul loro coinvolgimento nella caduta del governo: "Che cosa c'entra la Russia?", ha ribattuto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Anche se non tutti la penserebbero allo stesso modo. "L'amico di Putin, Giuseppe Conte, sta cercando di far cadere il governo Draghi in Italia", aveva twittato qualche giorno fa Vladimir Milov, ex viceministro russo dell'Energia e oggi consigliere dell'oppositore in carcere Navalnyj. Al di là di queste ipotesi, però, con la fine del governo Draghi - come spiega Repubblica - "si sta rafforzando la narrazione russa sulle democrazie occidentali indebolite dal contraccolpo delle sanzioni".

 

 

 

Ne parlano diversi politologi sui giornali russi: "L'operazione speciale in Ucraina ha innescato i problemi politici interni dei Paesi occidentali, la sconfitta del presidente francese Emmanuel Macron alle parlamentari, le dimissioni del premier britannico Boris Johnson, gravi problemi in Germania e ora in Italia", scrive per esempio Josif Diskin, vicepresidente dell'istituto di sondaggi del Cremlino. E c'è anche chi continua a fare previsioni. "Gli sconvolgimenti saranno in Italia, Spagna, Nord Europa e, soprattutto, nel Regno Unito. Ma la sfida più seria saranno le elezioni di medio termine negli Usa", ha detto Andrej Bystritskij, membro di un think tank vicino al Cremlino.