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Mosca, "le armi a Kiev avvicinano la guerra tra Russia e Nato"

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Guerra tra Russia e Nato: Mosca usa ufficialmente questa formula e sintetizza così la drammaticità del momento. Il sostegno militare degli Stati Uniti all'Ucraina "spinge la situazione più vicina al pericoloso punto di un confronto militare diretto tra Russia e Nato", ha spiegato il vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca, Konstantin Vorontsov, durante un incontro all'Onu. Una dichiarazione che chiude una giornata ad altissima tensione, aperta con l'inquietante scoop del quotidiano britannico Times, secondo cui il presidente russo Vladimir Putin sarebbe pronto a effettuare un test nucleare ai confini dell'Ucraina. La Nato avrebbe già avvertito i propri membri delle intenzioni del numero uno del Cremlino. e a supporto dell'ipotesi ci sono le immagini satellitari che hanno individuato un treno gestito dalla divisione nucleare segreta russa diretto verso l'Ucraina. Una mossa, quella del test nucleare, che confermerebbe la "pericolosità" di un Putin che si trova con le "spalle al muro", come dichiarato dal direttore della Cia, Bull Burns.

Nel gioco delle tre carte, ecco arrivare da Mosca la smentita del direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo Vladimir Yermakov, che ha ribadito l'impegno per la "inammissibilità della guerra nucleare". Anche l'ambasciatore russo a Parigi, Alexei Meshkov, si è detto convinto che "non vi è alcun motivo per cui la Russia utilizzi armi nucleari tattiche". Anche gli analisti degli Stati Uniti, come riportato dal New York Times, dubitano che l'impiego di armi nucleari tattiche possa comportare dei vantaggi militari significativi per Mosca. Ma ritengono che, eventualmente, i russi potrebbero lanciare un proiettile da 150 millimetri, armato con una testa nucleare, da un sistema di artiglieria posizionato all'interno dell'Ucraina, oppure una testata da mezza tonnellata, con un missile lanciato dal territorio russo. Gli obiettivi potrebbero essere una base militare ucraina o una città di piccole dimensioni.

La minaccia resta, comunque, presente, almeno secondo Kiev, tanto che il Consiglio comunale della capitale ucraina ha fornito ai centri di evacuazione pillole a base di ioduro di potassio in preparazione per un possibile attacco nucleare. La tensione resta alta anche a livello diplomatico, con il "no" dell'Ucraina a un possibile dialogo con Putin. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale che afferma l'impossibilità di condurre negoziati con il presidente russo. Pronta la risposta del Cremlino che si è detto disposto ad aspettare "un nuovo presidente ucraino" con cui negoziare. Zelensky, intanto, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Usa, Joe Biden, durante il quale il numero uno della Casa Bianca ha ribadito che gli Usa non riconosceranno le annessioni dei territori ucraini alla Russia e ha confermato nuovi aiuti militari a Kiev da 625 milioni di dollari, compresi altri quattro sistemi missilistici Himars. Zelensky ha sentito anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, premier in pectore del prossimo governo italiano di centrodestra, auspicando una sua visita a Kiev. Zelensky ha ringraziato l'Italia anche in merito al nuovo decreto sull'invio delle armi appena esaminato dal Copasir. Un invio, quello delle armi a Kiev, sul quale ha ironizzato l'ambasciata russa in Italia che, su Twitter, ha sottolineato come "le forniture di armi all'Ucraina non aiutano a risolvere il problema del caro-bollette". 

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