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Ufo? Il sospetto dagli Usa: "Non esistono, ma fanno comodo". Ecco perché

di Andrea Cionci giovedì 23 febbraio 2023

4' di lettura

Il generale e il professore: alieni nuova bufala mondialista? Da Biden a Fiorello è tutto un ciaccolare di Ufo: negli ultimi giorni sarebbero stati perfino abbattuti tre velivoli non identificati da missili Usa, in Michigan, Alaska e Canada. Come al solito, prove materiali, meno di zero: né un bullone, né un pezzo di lamiera. È da una decina di anni che questo fascinoso argomento, prima appannaggio quasi esclusivo di nerd sovrappeso e hippie capelloni è passato ai microfoni di uno stuolo di generali e piloti militari più o meno in pensione, (statunitensi, canadesi, israeliani), nonché di politici Usa di area democratica. Fin da Jimmy Carter, è infatti tradizione dei presidenti americani progressisti ammiccare a questo tema- popolarissimo oltreoceano – con apparente noncuranza verso i suoi effetti destabilizzanti. Il sospetto è che ci si trovi di fronte all’ennesima mega-bufala mondialista perfettamente funzionale a una quantità di scopi, da quelli di riprogrammazione socio-antropologica a quelli di natura strategico-militare. Secondo alcuni commentatori, di fronte al rischio di un’invasione aliena, però, agli Usa si perdonerebbe tutto: tornerebbero a indossare la calzamaglia e il mantello di salvatori dell’umanità.

NUOVI ESERCITI
Per giunta, la necessità di difendersi dalla minaccia extraterrestre potrebbe ben giustificare anche nuovi mega-investimenti militari, con relativa “cinghia” necessaria per i cittadini, stra-utilizzo di basi Nato in tutta Europa, implementazione di qualsiasi dispositivo di controllo digitale e satellitare. E poi, come opporsi alla nascita di un esercito europeo in funzione antimarziana, per annichilire anche la residua sovranità militare degli stati membri? Sollecitato sul tema, il generale Marco Bertolini, già Comandante del Comando Operativo Interforze commenta: «A parte il primo pallone chiaramente di fabbricazione cinese, per gli altri avvistamenti degli ultimi giorni si tratterebbe di “oggetti” sui quali non vengono fornite informazioni chiare e definitive, con dichiarazioni che alternano rassicurazioni sulla “umanità” degli artefatti con altre più fumose e capaci di lasciare campo libero alla fantasia e alle preferenze del pubblico. Sia che si tratti di una scelta consapevole o non voluta, questo comporta l’irruzione dell’incredibile nella vita di tutti i giorni, come già avvenuto per altre questioni. Chi avrebbe mai pensato due anni fa, ad esempio, che si potesse ritenere plausibile una guerra in Europa, magari con possibili escalation nucleari, mentre noi - i “buoni” – allontaniamo con sdegno ogni ipotesi negoziale, o ogni proposta di cessate il fuoco anche se solo limitata ad una tregua natalizia? Eppure, l’ipotesi non pare sorprendere più nessuno, né spaventare; per qualche riconvertito dal pacifismo più sfrenato al bellicismo, sarebbe forse addirittura auspicabile».

Impossibile non notare come la cultura dell’emergenza continua, (a parte alcune cilecche tipo il “vaiolo delle scimmie”), supporti efficacemente il solito programma: demolizione delle identità culturali, privazione di libertà fondamentali e vampirismo economico a vantaggio dei soliti noti. «Chi avrebbe mai pensato – prosegue il gen. Bertolini - di ammainare la bandiera dello stile di vita occidentale? Eppure, abbiamo ammesso la deindustrializzazione a tappe forzate del nostro continente, come deciso dall’Unione Europea con la rinuncia ai rifornimenti energetici da est e la messa al bando dei motori termici per contrastare una minaccia fumosa e discutibile come il cambiamento climatico. Abbiamo reagito – noi, i titolari della cucina mediterranea con un’alzata di spalle all’introduzione di regimi alimentari a base di insetti in polvere che fino a pochi mesi fa avrebbero attirato le schifate attenzioni del Nas. Per non parlare delle limitazioni alle nostre libertà costituzionali, imposte per necessità o per scelta in nome di un’emergenza pandemica inaspettata. Ma se la Costituzione serve solo a governare l’ordinario per essere relegata in soffitta nelle emergenze, a cosa serve?».

Prima di costruire l’uomo nuovo, occorre però fare tabula rasa di quello vecchio, con tutte le sue credenze e religioni. Acuto osservatore del fenomeno il prof. Gianluca Marletta, autore di varie pubblicazioni in merito: «La narrativa extraterrestre nasce soprattutto negli Usa, negli anni ’40, e venne ripresa negli anni ’50-‘60 in Urss soprattutto in funzione antireligiosa, con l’ermeneutica biblica in senso extraterrestre. Tra il 1997 e il 2008 due sondaggi della Cnn e di America Online confermavano che l’80% degli americani fosse convinto della realtà degli alieni e delle loro visite sul nostro pianeta. Il mito dell’alieno creatore dell’uomo sta progressivamente diventando il cavallo di battaglia di un ateismo deluso dal neodarwinismo e dalla difficoltà di spiegare in chiave casuale l’apparizione dell’uomo sulla Terra. L’E.T. “inseminatore di scimmie” costituisce non solo la perfetta alternativa al creazionismo di matrice cristiana, ma è capace di fare strike di tutte le altre religioni e di ogni ipotesi metafisica».

SESSO, CIBO, PAROLA
Se ci pensiamo, una nuova timorosa religione sincretista fondata da un lato sulla cosiddetta paleo astronautica, dall’altro sugli avvistamenti di questi ambigui e semivisibili extraterrestri- che non si capisce se siano buoni o cattivi - ci riporterebbe immediatamente al pantheon del Neolitico. «La narrativa sugli alieni – prosegue Marletta- ha un portato parareligioso fortissimo, soprattutto con l’attesa messianica del fatidico “Incontro”, punitivo o salvifico, a seconda di come potrebbe far comodo». Certo è che Usa e Ue stanno cercando di mettere tutto alla rovescia: il nostro modo di pensarci maschi e femmine, di mangiare, di spostarci, di accoppiarci, di comunicare, di costruire affetti, di essere religiosi, di vivere in società. «Non c’è altro dio che l’uomo, che ha diritto di vivere come vuole, secondo la sua legge, di morire come e quando vuole, di prendersi tutto l’amore che vuole, quando, dove e con chi vuole». Sapete di chi sono queste parole che sembrano pronunciate dai banchi del parlamento europeo? Di Alesteir Crowley, nel suo Hymne to Lucifer. 

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