A Londra

Principe Harry, la vendetta in tribunale: "Quelle voci su mio padre..."

"Da bambino, da adolescente, c'è stata una costante intromissione della stampa nella mia vita, fino ad oggi": il principe Harry lo ha detto all’alta Corte di Londra nella causa contro il gruppo editoriale del tabloid Mirror. Il duca di Sussex, primo membro della famiglia reale a essere interrogato in tribunale dal 1891, accusa i tabloid di aver hackerato i suoi messaggi vocali e di aver utilizzato illegalmente degli investigatori privati per ottenere storie sulla sua vita privata.

 

 

 

Nella dichiarazione scritta consegnata alla corte, a margine della sua deposizione sul banco dei testimoni, Harry ha fatto sapere di essere stato profondamente colpito da adolescente dalle voci dei tabloid secondo cui il suo vero padre era l'ufficiale dell'esercito James Hewitt. Voci che ha definito "dolorose, meschine e crudeli": "All'epoca, quando avevo 18 anni e avevo perso mia madre solo sei anni prima, storie come questa mi sembravano molto dannose e molto realistiche. Erano offensive, meschine e crudeli. Mi chiedevo continuamente i motivi dietro queste voci. I giornali volevano instillare il dubbio nella gente in modo che venissi estromesso dalla Famiglia reale?". Nella dichiarazione, il duca ha confermato di avere trascorso anni a interrogarsi sulle voci secondo cui Hewitt, un maggiore dell'esercito, era il suo padre biologico; e ha detto di aver saputo solo nel 2014 che sua madre aveva conosciuto Hewitt dopo la sua nascita.

 

 

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"Da adolescente e nei miei primi 20 anni, ho finito per sentirmi come se stessi interpretando molti dei titoli e degli stereotipi che volevano attaccarmi - ha continuato Harry -. Era una spirale discendente, per cui i tabloid cercavano costantemente di convincermi a fare qualcosa di stupido che sarebbe diventata una bella storia per far vendere i giornali".