Un'altra giornata inquietante in Spagna. Dopo il maxi blackout che aveva paralizzato l'intero Paese lo scorso 29 aprile, oggi la penisola iberica si è trovata a fare i conti con un importante disservizio: telefoni e rete internet sono andati in tilt. Fin dalle prime ore del mattino, la rete nazionale di telecomunicazioni ha iniziato a mostrare problemi in varie regioni, tra cui l’Andalusia (colpendo in particolare le città di Siviglia, Cadice e Huelva), la Galizia, i Paesi Baschi, l’Aragona, la Navarra, l’Estremadura e la Comunità Valenciana.
Numerose segnalazioni hanno riportato telefoni fissi completamente inattivi e l’interruzione della connessione internet domestica. La criticità più grave riguarda però il numero di emergenza 112, che risulta fuori uso in diverse aree del territorio. In risposta, le comunità autonome coinvolte hanno fornito numeri alternativi. Ma in parallelo malcontento per la scarsa chiarezza delle informazioni ricevute. Nei Paesi Baschi, le autorità hanno evidenziato che l’evento non dipende dal Centro di gestione delle emergenze del governo locale, assicurando che "il personale è in costante contatto con la compagnia telefonica per risolvere l'incidente il più rapidamente possibile".
A differenza del blackout di aprile, che aveva colpito l’intera nazione lasciando intere aree senza elettricità, questa volta la causa del disservizio è stata subito individuata. Telefónica, l’azienda responsabile della rete, ha confermato che i problemi sono legati a interventi tecnici: "Abbiamo effettuato alcuni aggiornamenti di rete che hanno interessato servizi specifici di alcune aziende. Stiamo lavorando per risolvere il problema", ha spiegato un portavoce.
Secondo quanto riportato da Downdetector, portale specializzato nella segnalazione di disservizi informatici, la prima ondata di segnalazioni è arrivata poco dopo le 2 del mattino. I disagi principali riguardano l’accesso a internet da rete fissa, che rappresenta il 72% delle interruzioni totali. Un ulteriore 18% degli utenti ha indicato l’assenza di segnale, mentre il restante 10% ha parlato di un "blackout totale".