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Baltico, caccia italiani all'inseguimento di caccia russi: alta tensione nei cieli

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Lo scontro avvenuto tra caccia italiani e caccia russi nel Baltico ha tenuto tutti col fiato sospeso. La sfida tra i velivoli risalirebbe a giovedì scorso, ma la notizia è stata divulgata solo ieri sera. A far scattare l'allarme, come si legge su Repubblica, è stato il comando Nato della difesa aerea europea. Il motivo? Due Sukhoi di Mosca erano in volo, a tutta velocità, verso lo spazio aereo polacco. A insospettire il fatto che i jet supersonici russi non avessero comunicato alcun piano di volo e non avessero nemmeno contattato il controllo del traffico aereo. Ecco perché l'avvistamento di due caccia di quel tipo in una zona piena di velivoli civili ha fatto scattare l'allarme.

A quel punto dalla base polacca di Malbork è decollata una coppia di F35 dell’Aeronautica. Dopo un inseguimento a mille chilometri orari, gli F35 italiani hanno affiancato e identificato gli aerei russi: si trattava di due Sukhoi 30 Flanker. Subito sono partiti messaggi radio e segnalazioni ottiche, con cui è stato comunicato ai russi di invertire immediatamente la rotta. Cosa che poi è avvenuta: dopo poco, i caccia sono rientrati a Kaliningrad, scortati dalla pattuglia dell’Aeronautica.

 

 

 

“L’incontro è avvenuto in maniera professionale e i russi non sono penetrati nello spazio aereo dell’Alleanza”, ha fatto sapere il comando Nato.  Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Tuttavia, quasi sempre le missioni si sono svolte senza incidente. Anche se in qualche occasione non sono mancati momenti di tensione sia nel Baltico che nel Mar Nero.

 

 

 

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