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Taiwan, la Cina pronta all'invasione: 35 jet e 15 navi da guerra schierate

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Dopo l'Ucraina e Israele, tocca a Taiwan? Il timore va proprio in questa direzione. A maggior ragione dopo che nella mattinata di venerdì 27 ottobre sono stati rilevati intorno alla nazione insulare 35 aerei e 15 navi militari cinesi. A renderlo noto è il ministero della Difesa di Taiwan attraverso una nota: "Le Forze armate taiwanesi hanno infatti monitorato la situazione e incaricato gli aerei della aeronautica, le navi della Marina e i sistemi missilistici terrestri di rispondere a queste attività". Secondo Taipei, 23 dei velivoli rilevati hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan o sono entrati nella "zona di identificazione di difesa aerea". 

La controversia tra i due Paesi ha origini antiche. Pechino considera dal 1945 Taiwan parte del territorio nazionale e vuole annetterla. Dalla parte di Taipei sempre gli Stati Uniti. Il presidente americano Joe Biden ha ribadito chiaramente in un colloquio telefonico con quello cinese Xi Jinping che il Paese occidentale si oppone "fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto".

Dietro alla battaglia cinese, oltre ai motivi ideologici, ce ne sono altri strategici-militari ed economici. L’isola permetterebbe alla Cina di aumentare la sua influenza militare sull’oceano Pacifico ottenendo il totale controllo dell’area. Ma non è tutto, visto che Taiwan viene considerata una vera e propria miniera d’oro: il suo prodotto interno lordo ha superato nazioni come Svizzera, Svezia e Arabia Saudita ed è collocabile tra le prime 20 economie del pianeta. Qui transita il 40 per cento del commercio mondiale, un quarto delle quali sono americane, per un valore totale annuale di quasi 5,3 trilioni di dollari.

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