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Dubai, trovato un cadavere in mare: è quello di Samuele Landi?

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C'è bisogno dell'esame del Dna per dare un nome al cadavere trovato nel mare di Dubai dopo le tempeste che hanno sferzato la zona nei giorni scorsi, ma per ora tutto farebbe supporre che si tratti del corpo di Samuele Landi, il manager aretino di 59 anni ricercato per il crac Eutelia del 2010 per il quale persero il lavoro circa 2mila lavoratori. Il 23 ottobre scorso la Corte di Appello di Roma si era espressa sulla bancarotta fraudolenta condannandolo a sei anni e sei mesi per il filone di Agile. Landi voleva impugnare la sentenza e arrivare in Cassazione, ma da nove giorni non si hanno più sue notizie: il telefono cellulare avrebbe smesso di squillare e ricevere messaggi dal giorno della tempesta, ha confermato ad Arezzonotizie il legale dell'imprenditore, Amedeo Di Segni, che avrebbe tentato invano di contattare il suo assistito. 

Il giorno della tempesta, lo scorso 2 febbraio, Samule Landi si trovava a bordo di una imbarcazione con tre marinai e un'altra persona che stavano lavorando al progetto futuristico Aisland, una città "flottante" che avrebbe avuto un'organizzazione autonoma decentralizzata, nella quale sarebbero potute essere ospitate fino a 5mila persone. E dove non erano previste tasse e imposte. Un sogno di libertà. I marinai sono stati salvati dopo 48 ore, poi il mare ha restituito un corpo e un'altra persona risulta disperso. La speranza della famiglia di Landi è che in qualche modo il loro caro si sia salvato. Val la pena ricordare che Landi, scrive Fanpage, era già a Dubai dove aveva avviato un’attività per realizzare telefonini criptati. Per la giustizia italiana era considerato latitante.

 

 

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