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Sanchez, schiaffo dalla Galizia: i socialisti incassano il peggiore risultato di sempre

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Si mette male per Pedro Sanchez. Il premier spagnolo deve ora fare i conti con la sconfitta in Galizia che ha ribadito il proprio sostegno al partito nazionalista Pp del galiziano Alberto Nunez Fejioo. La forza conservatrice porta a casa la sua quinta maggioranza assoluta nella regione, con 40 seggi (47,3 dei consensi). Ma è l'importante affermazione del Blocco nazionalista galiziano (Bng), la novità. Con la perdita di 5 scranni, fino ai 9 deputati e il 15 per cento dei voti, dunque, i socialisti di Sanchez hanno portato a casa il peggiore risultato di sempre nella regione. E pensare che il premier si era impegnato a fondo nella campagna galiziana. Insomma, tutto fa credere in un campanello di allarme, a inizio del ciclo elettorale in Spagna, che passerà per le Europee di giugno, poi, per le elezioni nel Paese Basco a luglio e culminerà con quelle in Catalogna nel 2025.

Da qui la domanda che aleggia in casa socialista: Sanchez continuerà sulla stessa linea di concessioni agli indipendentisti catalani, che a novembre hanno sostenuto la sua fiducia, o risponderà con maggiore fermezza? Intanto c'è già chi è pronto a scommettere in una batosta. La presidente della comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, commentando l'esito del voto che ha consegnato al Partito popolare la maggioranza assoluta all'assemblea regionale galiziana, si è detta "molto felice e molto sollevata".

E ancora: a suo dire le urne hanno dato un "colpo durissimo" al presidente del governo, con un risultato che implica "la scomparsa" del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) in tutto il Paese. Di fronte a tutto questo fonti vicine a Sanchez non possono che minimizzare: "La Galizia non è la Spagna" e le prossime elezioni europee di giugno sono "una battaglia totalmente diversa" rispetto alle regionali. Sarà...

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