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Guido Crosetto contro la Francia: "Non parli a nome della Nato"

Guido Crosetto

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto avverte il presidente francese Emmanuel Macron: "Francia e Polonia non possono parlare a nome della Nato che fin dall’inizio è stata formalmente e volontariamente tenuta fuori dal conflitto". Perché, spiega in una intervista a La Stampa, "portare truppe a Kiev significa fare un passo verso una escalation a senso unico che cancellerebbe la strada della diplomazia. Non ha senso porre ora, dopo due anni di guerra, questo ragionamento".

Secondo Crosetto, "la conversione della Russia in un’economia di guerra, la rende più agile della Nato nella produzione di armi. L’occidente ha scoperto di avere una capacità produttiva molto inferiore rispetto a quella russa e ha bisogno di tempo per invertire la rotta. Continuiamo a dare sostegno a Kiev", prosegue il ministro della Difesa, "ma bisogna pensare a come aiutarli a riconquistare libertà, territorio e sicurezza anche in altro modo. Bisogna attivare con maggior forza le vie diplomatiche".

 

 

Parlando poi dello scandalo dossieraggio, Crosetto ha detto di essersi "fatto un’idea e spero che emerga dal lavoro di Cantone ma non la esporrò ora. Vedo un’agitazione molto diffusa e non parlo degli indagati. In questi mesi sono stato attaccato con veline e articoli. Hanno cercato di spaventarmi e delegittimarmi. Penso come Nordio, che sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni e per consentire al Parlamento di lavorare sugli strumenti legislativi con cui impedire altri abusi in futuro. Ma c’è tempo per ogni cosa. Ora c’è l’indagine che sta portando avanti Cantone  e l’idea di una commissione non deve depotenziarla nè fermare il lavoro già iniziato da Copasir e Antimafia".

 

 

Quindi, sul voto in Abruzzo, nell'eventualità che il centrodestra perda alle urne, conclude: "Non penso succederà nulla al governo, anche se perdere è molto peggio che vincere. Mi stupirebbe perché Marsilio ha lavorato benissimo. Perderei fiducia nella capacità degli elettori di cogliere quando c’è una persona che ha lavorato bene per loro".

 

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