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Rafah, Biden chiama Netanyahu: ribadita la posizione Usa sull'attacco

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"I preparativi per Rafah stanno continuando. In base a ogni accordo, se ce ne sarà uno Israele non cederà sugli obiettivi della guerra". Questo è quanto fatto trapelare da una fonte governativa israeliana in merito alla possibilità di attacare Rafah. Il tutto, prima che il Presidente dello Stato di Israele Benjamin Netanyahu e il Presidente degli stati Uniti Joe Biden si sentissero per telefono. Un colloquio annunciato e che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio. 

Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Biden ha riaffermato "il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran con missili e droni all'inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco a Gaza".

Biden ha però riaffermato la sua posizione netta in merito all'operazione a Rafah. La via del negoziato dev'essere quella da perseguire, senza ulteriori morti civili nella striscia. Biden "ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza. Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell'aumento dell'assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana. Il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".

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