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Cina, inviate navi e caccia nello stretto di Taiwan: "Indipendenza è guerra"

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Indipendenza di Taiwan significa guerra. Così il portavoce del ministero della Difesa cinese Wu Qiang ha risposto ad una domanda della stampa sul discorso d’insediamento pronunciato dal nuovo presidente taiwanese Lai Ching-te il 20 maggio scorso. Sulla base di "fatti storici e giurisprudenziali", Wu ha affermato che "Taiwan fa parte del territorio cinese sin dall’antichità" e che "le attività separatiste" incoraggiate dal Partito progressista democratico (Dpp) di Lai "sono la più grande minaccia per la pace nello Stretto". L’esercito cinese è pienamente preparato, mantiene alta l’allerta ed è pronto a rispondere con "risolute contromisure" contro le ingerenze esterne e i tentativi d’indipendenza, ha detto nella conferenza stampa tenuta ieri a Pechino.

Intanto la Cina ha inviato 13 aerei, dieci navi da guerra e quattro imbarcazioni della Guardia costiera cinese nello Stretto nelle ultime 24 ore. Lo annuncia il ministero della Difesa taiwanese su X, precisando che undici aerei hanno varcato la linea mediana dello Stretto, il confine non ufficiale con la Cina, introducendosi nell’angolo sud-occidentale della Zona d’identificazione della difesa aerea (Adiz) taiwanese. Dall’inizio del mese, la Cina ha inviato nello Stretto 454 aerei militari e 268 navi da guerra. Il 23 e 24 maggio, a seguito dell’insediamento del presidente taiwanese Lai Ching-te, ha organizzato nello Stretto esercitazioni militari con la partecipazione di Marina, Aeronautica, Esercito e Forze missilistiche.

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