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Emmanuel Macron, l'appello: "Un grande rassemblement dei repubblicani". Tutti tranne Le Pen?

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Pochi minuti dopo l'indiscrezione di Le Figaro - "Emmanuel Macron pubblicherà una lettera aperta ai francesi" - eccola, quella lettera aperta, pubblicata sulla stampa regionale. Il galletto parla alla nazione dopo il secondo turno delle legislative con cui, grazie al sistema delle desistenze, è riuscito a ridimensionare il trionfo di Marine Le Pen al primo turno. Torna a parlare dopo il secondo turno con cui ha condannato la Francia al caos e all'ingovernabilità.

Eppure, ora Macron suggerisce una soluzione. Quale? Presto detto, l'ammucchiata. Tutti dentro, tranne (sicuramente) Marine Le Pen e (probabilmente) Jean-Luc Mélenchon, anche se estromettere il leader di estrema sinistra appare una missione quasi impossibile. "Chiedo a tutte le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane, lo stato di diritto, il parlamentarismo, un orientamento europeo e la difesa dell'indipendenza francese, di avviare un dialogo sincero e leale per costruire una maggioranza solida, necessariamente plurale, per il paese", spiega il presidente francese.

Macron ricorda come "nessuno ha vinto" le elezioni anticipate. "Se l'estrema destra è arrivata prima al primo turno con quasi 11 milioni di voti, avete chiaramente rifiutato di farle entrare nel governo", ha aggiunto il galletto rivolgendosi al suo paese. "Nessuna forza politica ha ottenuto da sola una maggioranza sufficiente e i blocchi o le coalizioni che sono emerse da queste elezioni sono tutti in minoranza".

In base a queste premesse, Macron propone "un ampio rassemblement a tutte le forze repubblicane". "Divisi al primo turno, uniti dalle desistenze reciproche al secondo, eletti grazie ai voti degli elettori dei loro ex avversari - aggiunge - solo le forze repubblicane rappresentano una maggioranza assoluta. La natura di queste elezioni, segnate da una richiesta chiara di cambiamento e di condivisione del potere, li obbliga a costruire un ampio rassemblement", conclude. Insomma, Macron vuole comandare. E vuole farlo escludendo i due partiti più votati: il Rassemblement National di Le Pen e il Nuovo fronte popolare di Mélenchon.

Sulla nomina di un nuovo premier, dopo aver respinto le dimissioni di Gabriel Attal, il capo dell'Eliseo ha spiegato che deciderà solo dopo che le forze repubblicane avranno "raggiunto un compromesso" nel rispetto "di alcuni grandi principi per il Paese". E ancora: "È sulla base di questi principi che deciderò la nomina del primo ministro. Ciò significa dare un po' di tempo alle forze politiche per costruire compromessi con serenità e rispetto per tutti". Nel frattempo e "fino ad allora "l'attuale governo continuerà a esercitare le proprie responsabilità e poi si occuperà degli affari correnti come richiede la tradizione repubblicana", ha concluso Macron.

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