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Medioriente, esplosione di walkie-talkie in Libano: diversi morti e centinaia di feriti

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Ancora esplosioni di apparecchi elettronici. Ancora disagi in tutto il Libano. Ancora centinaia di feriti. Ieri, martedì 17 settembre, dodici persone sono morte e circa 500 membri di Hezbollah hanno perso la vita per via dell'esplosione di cercapersone in Libano e in Siria. Coinvolto anche l'ambasciatore iraniano in Libano. Beirut ha accusato Israele, che però non ha ancora commentato il caso. Ma dagli Usa sostengono che Tel Aviv avrebbe deciso di far detonare i cercapersone prima del previsto. Il motivo? Temevano che Hezbollah stesse per scoprire l'operazione.

Secondo la testata L'Orient-Le Junior, ci sono state esplosioni di walkie-talkie nel sud del Libano, nella zona della Bekaa e nella periferia sud di Beirut. La Reuters, invece, afferma che le radio portatili sarebbe usate dai combattenti del movimento terroristico di Hezbollah. Sono almeno tre le persone che sarebbe rimaste uccise dalle esplosioni. Oltre 100, invece, i feriti.

Al-Arabiya riposta che i dispositivi di comunicazione wireless sono esplosi in case, auto e moto. Un'esplosione è stata registrata anche durante il funerale del figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar, in corso nel sobborgo meridionale di Beirut. Secondo i media libanesi che citano fonti di sicurezza, i walkie talkie esplosi oggi facevano parte dello stesso carico dei cercapersone in dotazione a Hezbollah esplosi ieri.

 

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