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Libano, "colpite basi Unifil: due sono italiane". E l'Onu accusa Israele

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Altissima tensione in Libano. Fonti Onu, riprese dall'agenzia Reuters, hanno dichiarato che "soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell'Unifil nel sud del Libano". E secondo  quanto confermato da fonti della Difesa al Corriere, gli spari contro le basi Unifil sarebbero avvenuti nella serata di ieri, mercoledì 9 ottobre. Ad essere state colpite sono state due basi sotto il controllo italiano e una base indonesiana. Ci sarebbero due feriti, ma tra loro non ci sono italiani.

Gli spari avrebbero colpito, in particolare, le telecamere di sorveglianza che circondano le basi. Alcuni dispositivi che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte da colpi di armi portatili. L'episodio - a quanto apprende l'Ansa - sarebbe avvenuto alla base di Naqura, dove il luogo sarebbe stato preso di mira dall'esercito israeliano. Secondo quanto riferiscono le fonti, non ci sono militari italiani tra i feriti. Intanto la polizia israeliana e lo Shin Bet hanno reso noto di aver sventato un piano di cinque cittadini arabo-israeliani legati all'Isis per compiere un attentato con autobomba al centro commerciale Azrieli di Tel Aviv.

Hanno inoltre riferito che il piano è stato scoperto con l'aiuto di "operazioni di intelligence precise ed efficaci" ed è stato bloccato prima che fosse messo in atto. I cinque sono stati arrestati dopo un'indagine durata un mese, dalla quale sarebbe emerso il gruppo ha studiato gli attacchi terroristici in Siria e discusso la quantità di esplosivi necessari per abbattere le iconiche torri Azrieli di Tel Aviv. Sarebbero stati inoltre in contatto con agenti stranieri dell'Isis e avrebbero pianificato di recarsi all'estero per incontrarsi con esponenti dello Stato Islamico.

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