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Usa 2024, arrestato nel giorno del voto: "Se vince Trump sparo con l'AR15"

martedì 5 novembre 2024

2' di lettura

L'America più divisa di sempre va al voto ed è subito tensione ai seggi. Il candidato repubblicano Donald Trump ha assicurato che "non ci saranno violenze" dai suoi sostenitori in caso di sconfitta contro Kamala Harris, e in effetti i primi inquietanti segnali arrivano proprio dal campo democratico. 

Un uomo di 25 anni è stato arrestato nel Michigan con l'accusa di aver minacciato di commettere un attacco violento se l'ex presidente Trump vincesse le elezioni. I procuratori affermano che Isaac Sissel, che comparirà per la prima volta in tribunale federale questo pomeriggio, ha inviato una minaccia al National Threat Operations Center dell'FBI in West Virginia. "Porterò avanti un attacco contro la sporcizia cristiana conservatrice nel caso in cui Trump vinca le elezioni", ha scritto l'uomo. "Ho un AR15 rubato e un bersaglio che mi rifiuto di nominare, così posso continuare a farla franca con i miei piani. Senza una vittima specifica o la capacità di trovare il posto in cui ho nascosto la pistola, non c'è niente che l'FBI possa fare finché non avrò completato l'attacco". Un eccesso di fiducia, visto com'è andata a finire.

Un altro uomo invece ha minacciato di bruciare un seggio elettorale nella cittadina di Fowler, New York, e per questo è stato arrestato. Secondo quanto riportato dalla polizia, l’uomo, che ha già precedenti penali, si è presentato al seggio con l’intento di votare. Tuttavia, a causa della mancanza di informazioni aggiornate sul suo stato legale, gli organizzatori del voto hanno deciso di non consentirgli di partecipare alle elezioni. Di fronte al rifiuto, l'uomo ha reagito con violenza, minacciando di appiccare un incendio al seggio e di tornare con un’arma da fuoco.

La situazione è stata prontamente gestita dalle autorità: la polizia ha arrestato l’uomo senza ulteriori incidenti e ha confermato che sono in corso indagini per chiarire i dettagli e le motivazioni del gesto. L'episodio si inserisce in un contesto di forte polarizzazione politica e di alta tensione, con una competizione elettorale molto accesa. Oltre alla scelta del presidente e del vicepresidente, gli elettori statunitensi stanno decidendo oggi su una vasta serie di cariche, tra cui i governatori di 11 stati, due territori, un terzo del Senato e tutti i membri della Camera dei Rappresentanti. Il clima elettorale resta dunque teso, con una mobilitazione di forze dell’ordine in molte aree del Paese per garantire la sicurezza delle operazioni di voto. 

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