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Joe Biden, quando fece a pezzi Zelensky (al telefono): cosa emerge dal passato

domenica 2 marzo 2025

2' di lettura

Non è solo Donald Trump ad aver litigato con Volodymyr Zelensky. Anche il suo predecessore, Joe Biden, in più di un’occasione aveva mostrato insofferenza nei confronti delle pretese del presidente ucraino. Era il novembre 2022 quando venne a sapersi che il leader Usa e Zelensky avevano litigato al telefono. Il 15 giugno il presidente degli Stati Uniti «alza la voce» con il leader ucraino mai soddisfatto degli aiuti ricevuti. 

Ben quattro fonti avevano svelato a Nbc News la piega imprevista presa dal rituale colloquio. Biden annuncia a Zelensky un altro miliardo di dollari in aiuti militari. Il presidente ucraino neppure ringrazia e stila un elenco di tutte le armi di cui le sue forze hanno bisogno e che ancora non possiedono, rimproverando implicitamente Biden per il ritardo. 

Il presidente degli Stati Uniti non crede alle sue orecchie e perdendo per un attimo le staffe rimprovera Zelensky, in modo piuttosto deciso, di non «dimostrare abbastanza gratitudine» nei confronti degli Stati Uniti: principali sponsor della resistenza ucraina con l’invio di 17,6 miliardi di dollari in armamenti, senza contare gli aiuti umanitari e finanziari copiosamente erogati. La telefonata si chiude con minor tensione, ma l’imbarazzo resta. Non solo. Nell’agosto 2023 si incrinarono anche i rapporti con la Polonia, il Paese europeo che più di tutti ha contribuito a sostenere Kiev, al punto che il ministero degli Esteri convocò l’ambasciatore polacco.

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Il motivo? Le parole del braccio destro del presidente Andrzej Duda, il segretario di Stato, Marcin Przydacz. «L’Ucraina» aveva detto, «dovrebbe iniziare ad apprezzare ciò che la Polonia sta facendo per essa». Del resto in quel periodo Varsavia aveva deciso di rinnovare lo stop alle importazioni di grano dall’Ucraina per placare le proteste degli agricoltori polacchi. Da qui, la decisione, presa nell’aprile 2023 e avallata da Bruxelles, di bloccare l’import, una misura definita «inaccettabile» da Zelensky.

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