Tsahal continuerà a colpire l’Iran «con tutta la sua forza, a un ritmo sostenuto, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati». Eyal Zamir, capo di Stato maggiore dell’Idf, l’esercito israeliano, dallo scorso 6 marzo, quando ha preso il posto del dimissionario Herzi Halevi, è l’incarnazione della politica di Benjamin Netanyahu, il primo ministro di Israele, volta a ottenere con ogni mezzo una «vittoria totale» contro Hamas e i nemici dello Stato ebraico.
«Israele rimarrà una nazione democratica e prospera, ma anche uno stato fortezza in un ambiente ostile», affermò Zamir durante il suo discorso di insediamento. Nato a Eilat nel sud di Israele, Zamir è il primo tra i capi di Stato maggiore dell’Idf a essersi formato nel Corpo corazzato, e non nelle unità d’élite dei paracadutisti o di fanteria, e nella sua carriera ha prestato servizio durante la prima e la seconda Intifada, ricoprendo ruoli di combattimento e comando di alto livello. Rispetto ai suoi predecessori, viene dalla tradizione militare delle grandi manovre di terra, delle guerre di massa e del controllo del territorio. Non a caso, in più di un’occasione, aveva criticato l’eccessivo affidamento di Israele alla propria superiorità tecnologica, affermando che l’esercito dovrebbe concentrarsi sull’impiego massiccio di soldati piuttosto che su operazioni limitate ad alto rendimento.
Dal 2012 al 2015 è stato segretario militare di Netanyahu, un ruolo chiave per la difesa nazionale, poi ha guidato per tre anni il Comando Meridionale, gestendo le operazioni di sicurezza lungo il confine con Gaza durante un periodo di duri scontri con Hamas. Nel 2018 è diventato vice capo di Stato maggiore, consolidando la sua posizione tra i principali candidati alla guida dell’Idf. «Quando era il mio segretario militare, mi ha impressionato per il suo impegno nei confronti del Paese», ha detto Netanyahu, lodando l’«approccio orientato all’attacco» del nuovo capo di Stato maggiore dell’Idf.
Zamir ha studiato all’Accademia militare per il comando di Tel Aviv e ha conseguito lauree in Scienze politiche e Sicurezza nazionale, ma ha frequentato corsi di formazione militare anche in Francia e negli Stati Uniti, tra cui un anno di ricerca al Washington Institute for Near East Policy, dove ha sviluppato una strategia per contrastare l’influenza iraniana nella regione. Parlando di Zamir, l’ex generale Amir Avivi ha dichiarato: «Sa bene che è stato scelto per una sola cosa: portare Israele alla vittoria totale su tutti i fronti».