I giganti B2 dal cielo o i parà incursori da terra: queste le due opzioni sul tavolo di Israele per colpire il sito nucleare iraniano di Fordow, blindato da 90 metri di roccia. L'obiettivo principale di Tel Aviv, ma anche di Washington, suo principale alleato, è impedire che Teheran abbia l’atomica. Di qui l'intenzione di radere al suolo il laboratorio fortezza di Fordow, un labirinto di gallerie scavate a cento metri di profondità sotto una montagna.
Tra le "armi" che potrebbero essere utilizzate per la distruzione di quel sito ci sono i bombardieri B52 che presto saranno raggiunti da quattro B2 Spirit, aerei “invisibili ai radar” simili a enormi pipistrelli. La loro forza è la capacità di trasportare l’ordigno convenzionale più potente che esista, chiamato Moab cioè “la madre di tutte le bombe”. Si tratta di un ordigno che pesa oltre tredici tonnellate e contiene 2400 chili di esplosivo ad alto potenziale. Cosa che gli permette di bucare 60 metri di cemento per poi scoppiare e demolire tutto.
L'altro piano di azione, invece, prevede di ricorrere ai parà israeliani. Se gli iraniani hanno messo a punto difese di ogni tipo per neutralizzare un eventuale assalto dal cielo, pare invece che non abbiano fatto i conti con la possibilità di un’irruzione da terra. Dunque, come si legge su Repubblica, squadre di incursori potrebbero riuscire facilmente a prendere il controllo degli accessi del sito, sempre con l'aiuto degli Usa. Se l'America dovesse prendere parte al conflitto in maniera diretta, però, la reazione di Teheran, che potrebbe essere molto dura, non andrebbe affatto sottovalutata. Nelle riserve iraniane ci sono ancora gas nervini e altre sostanze chimiche letali, che potrebbero essere utilizzati come arma di ritorsione.