La foto di Dan Caine nella Situation room intento a spiegare a Donald Trump i dettagli dell'operazione in corso in Iran, con tanto di plateale "gesto delle corna", lo hanno fatto dipingere sui social alla stregua di un "Bombolo" in divisa. Ci mancavano solo i proverbiali "tse tse". Ma il generale americano è tutto tranne che uno sprovveduto o una "macchietta" come vorrebbe farlo passare il popolo del web più fervidamente anti-trumpiano.
Razin Caine, capo di stato maggiore delle forze armate Usa, generale in pensione ed ex pilota di F-16, scelto personalmente dal presidente per guidare Midnight Hammer, è piuttosto una implacabile "macchina da guerra", nella più pura tradizione dell'esercito a stelle e strisce. Il Corriere della Sera, non a caso, ricorda le prime clamorose parole pronunciate dal militare al cospetto di Trump già all'epoca del suo primo mandato alla Casa Bianca, e i dettagli, controversi, del loro incontro.
I due si trovavano in una base militare americana in Iraq. Forse il generale indossava un cappello rosso con su scritto "Make America Great Again", a conferma del suo incrollabile sostegno al presidente: questo è un punto controverso. La stessa frase attribuitagli non è certa, ma verosimile: "Sono pronto a uccidere per lei, Signore". E immaginiamo un decisionista come Trump gongolare di fronte a questa promessa di fedeltà totale.
Donald, scrive il Corsera, "resta affascinato. Al punto da sceglierlo, in modo irrituale, come nuovo capo di stato maggiore congiunto dopo aver cacciato in malo modo il bideniano e afroamericano Charles Q. Brown jr colpevole di avere opinioni woke, di sinistra, sulle pari opportunità". Cane era considerato un candidato "a rischio", senza "i requisiti tecnici per una promozione così importante", ma "allergico alle procedure" e quindi in perfetta sintonia con il Commander in chief. La notte del 6 aprile scorso, l'incoronazione formale del Parlamento: 60 voti a favore e 25 contro in Senato, in seduta notturna, con 15 assenti "e 15 democratici centristi schierati con i repubblicani".
Il gioco di parole con il suo nome è emblematico: "Raising Cain , letteralmente «allevare Caino» in slang significa «combinare casini» - scrive sempre il Corsera -, e la perfetta assonanza con Razin Caine ( to raze significa radere al suolo) è evidente". Il suo curriculum, al di là delle critiche dei detrattori, è notevole: per due volte in missione in Iraq, sviluppatore di un piano anti-missili Scud durante la guerra del 2003, capo armamenti del 410th Air Expeditionary Wing, assistente comandante generale del Joint Special Operations Command tra 2016 e 2018, direttore associato per gli affari militari della Cia. Un pensionato d'oro, prima dell'ultima missione per conto di Trump.