Quando alla cancelleria di Berlino c’era il socialdemocratico Olaf Scholz, con i soldi dei contribuenti la Germania pagava i taxi del mare pilotati da personaggi fra i quali l’attuale eurodeputata Carola Rackete, eletta un anno nelle file dei socialcomunisti (Die Linke), per raccogliere migranti clandestini, poi li portava sulle coste italiane.
Ora che alla guida del governo c’è il conservatore della Cdu Friedrich Merz, il ministero degli Esteri tedesco ha sospeso il sostegno finanziario alle Ong che si occupano di soccorso civile in mare tra cui Sos Humanity, Sos Méditerranée, Resqship e Sea Eye.
«Il governo federale non prevede di fornire ulteriore sostegno finanziario alle organizzazioni non governative impegnate nel soccorso civile in mare», ha annunciato un portavoce del ministero. Secondo quanto riferito dal dicastero nel primo trimestre del 2025 sono stati stanziati 900mila euro mentre, nel 2024 erano stati erogati due milioni di euro.
L’Unione (Cdu-Csu) aveva sempre criticato il finanziamento, sostenendo, tra le altre cose, che i soccorritori in mare collaboravano di fatto con gruppi di trafficanti e favorivano l'immigrazione irregolare verso l’Europa. Due anni fa, Johann Wadephul, allora esperto di politica estera della Cdu – e dallo scorso maggio primo ministro degli Esteri dei cristiano democratici da 60 anni a questa parte – chiese la fine di questo sostegno. «Di fatto, anche se involontariamente, le organizzazioni di soccorso stanno permettendo alle disumane bande di trafficanti di fare i loro affari», dichiarò Wadephul nel 2023, sottolineando che «nessuna somma di denaro dei contribuenti tedeschi dovrebbe essere utilizzata per questo».
Lo stop ai fondi alle Ong ha suscitato le reazioni da parte dell'opposizione. La deputata dei Verdi Jamila Schaefer ha duramente criticato i piani del governo Merz. Il taglio dei finanziamenti non porterà a una riduzione delle migrazioni, ma renderà le vie di fuga più pericolose, ha dichiarato l'esponente dei Grünen, aggiungendo che il salvataggio in mare non è un lusso, ma un dovere umanitario. «Paghiamo i vigili del fuoco per salvare vite umane sulla terraferma. Non dovremmo nemmeno lasciare che le persone anneghino in mare», ha affermato Schaefer.
Il presidente di Sea Eye, Gorden Isler, ha definito un «segnale fatale» il blocco dei finanziamenti. «Questi fondi hanno reso possibili ulteriori missioni e, concretamente, hanno salvato vite umane. Ora potrebbe accadere che dovremo rimanere in porto nonostante le emergenze marittime», ha aggiunto Isler. Sos Humanity si è detta «indignata per il taglio di questo modesto sostegno». Il direttore della Ong, Till Rummenhohl, ha anche accusato il governo di contravvenire a una decisione del Bundestag del 2022, concordata per quattro anni (fino al 2026). Per Rummenhohl l'Ue ha finanziato politiche di chiusura spendendo 242 milioni di euro in dieci anni a favore delle autorità libiche e tunisine «che effettuano respingimenti illegali e commettono violazioni dei diritti umani: ciò che ora serve è un programma europeo di ricerca e soccorso, nonché un sistema di soccorso sicuro e percorsi di migrazione legale per le persone in cerca di protezione». Lo stop ai fondi giunge mentre il governo Merz persegue una stretta sull'immigrazione irregolare, cercando di contrastare la crescente popolarità dei sovranisti xenofobi di AfD.