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Mille palestinesi per un israeliano. I dubbi di Tel Aviv

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Il premier Netanyahu accetta (con alcune condizioni) la proposta di mediazione tedesca per il rilascio di Gilad Shalit, rapito quattro anni fa

Paolo Franzoso
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“ Non ad ogni costo” ma Israele è pronto a fare concessioni importanti in cambio del rilascio del militare Gilad Shalit, catturato quattro anni fa da un commando palestinese sul territorio israeliano al confine con la Striscia di Gaza. Il premier Netanyahu accetta la proposta del mediatore tedesco Gerhard Konrad di uno scambio con detenuti palestinesi. A patto che Hamas acconsenta a due condizioni: niente liberazione di “super terroristi” e i rilasciati non dovranno riprendere l'attività terroristica. Insomma, basta attacchi e la lista di mille palestinesi consegnata al mediatore depennata di alcuni "nomi illustri". “Tutti vogliamo il ritorno di Shalit – termina il premier – ma come primo ministro devo prendere tutto in considerazione per evitare di ripetere gli errori del passato e causare a noi nuove tragedie”.  Hamas però non sembra intenzionato a scendere a compromessi. "Se Israele vuole davvero la liberazione di Shalit - dice da Gaza Ismail Radwan, uno dei portavoce del gruppo - deve accettare in pieno quanto è stato chiesto".

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