È stata condannata all'ergastolo senza possibilità di sconti né di pene alternative Dahbia Benkired, 27 anni, riconosciuta colpevole di stupri, atti di tortura e barbarie e dell'assassinio di Lola Daviet, 12 anni. È la prima donna a subire questa condanna in Francia. La pena è stata motivata per "l'estrema crudeltà" del crimine, definita dal tribunale "un vero supplizio", e per la personalità dell'imputata, "segnata da un percorso di vita caotico ma che non può spiegare questo odio sfrenato". Il caso della piccola Lola, il cui movente resta oscuro, scosse la Francia. La condanna, la più pesante prevista dal codice penale, è stata pronunciata all'unanimità.
Vi si aggiunge un periodo di massima sicurezza illimitato, che impedisce ogni minimo sconto di pena o pena alternativa, ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione, a certe condizioni, soltanto dopo 30 anni di carcere. Dahbia Benkired, all'epoca dei fatti - nell'ottobre 2022 - abitava non stabilmente dalla sorella, in un appartamento in un palazzo del 19/o arrondissement di Parigi. Il 14 ottobre attirò nell'appartamento, costringendola e minacciandola, la piccola Lola, figlia dei portieri del palazzo. La ragazzina fu violentata, torturata e poi uccisa, soffocata con un nastro adesivo sulla bocca. Benkired si diede poi a una fuga senza meta, trascinando con sé una valigia nella quale aveva chiuso il cadavere della bambina.
Mattanza a Torino: accoltellato e ucciso in strada, caccia all'incappucciato
Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre, verso l’1:30, un tragico episodio ha scosso Collegno, in provincia di Torin...Nel corso del processo, i periti psichiatrici non hanno appurato una vera patologia nell'imputata pur ravvisando in lei una "personalità schizotipica ma non schizofrenica in senso stretto" descritta come "freddezza affettiva, pensieri anomali, e affermazioni sconnesse dalla realtà senza essere del tutto deliranti". L'imputata ha affermato - hanno riferito i periti - di sentirsi "normale" dopo aver ucciso la bambina, aggiungendo che un suo avviso "le cose si sarebbero fermate da sole". Il movimento dell'omicidio della piccola non è mai stato chiarito. L'imputata ha cambiato versione più volte durante il processo, parlando di "rabbia contro la madre di Lola ", la portiera dello stabile, di un "incantesimo", poi, negli ultimi giorni davanti ai giudici, di un gesto diretto contro il suo ex compagno, per "punirlo".
Ventiquattro anni all'epoca dei fatti, Dahbia Benkired è nata ad Algeri ed era in situazione irregolare in Francia. Poco prima dell'assassinio, aveva ricevuto l'ordine di lasciare il territorio francese. Il caso della piccola Lolaè stato evocato più volte dall'estrema destra come un esempio evidente della politica lassista dello Stato in tema di espulsione degli immigrati irregolari.

