Bastano alcuni video a scatenare l'ira della sinistra francese. La ministra della Cultura in pole position per la poltrona di sindaco di Parigi, Rachida Dati, è stata travolta dai democratici. Il motivo? Alcuni suoi video diffusi sui social in cui la si vede indossare i panni dei cittadini comuni. L'ex guardasigilli di Sarkozy, oggi sostenuta oltre che dai Républicains (LR) anche dal MoDem di Bayrou, compare in felpa, jeans e scarpe da ginnastica mentre entra nei bar a parlare con la gente; oppure la si vede in piumino bianco e guanti incontrare al mattino presto i lavoratori del mercato di Rungis: e non si limita a stringere mani e ascoltare lamentele ma aiuta a caricare le merci e sale sui camion per "consegnare a ristoranti e negozi di Parigi e vedere tutti gli ostacoli che i fattorini affrontano da Rungis".
Finita qui? Niente affatto, perché in uno dei suoi video più virali la si vede di notte, con addosso una divisa gialla e verde da netturbino, salire sul retro di un camion e raccogliere la spazzatura. "Con me, Parigi sarà pulita! Sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro. I parigini sono stufi della sporcizia della loro città. Non aspettano più promesse, aspettano risultati", è il loro messaggio. E ancora: "Ci sono posti dove la sinistra non va più. Io vado ovunque, ogni settimana".
Ed ecco che la sinistra reagisce. Il candidato socialista Emmanuel Grégoire, che è riuscito a radunare i comunisti e i verdi dietro la sua candidatura parla di "eccessi costanti", "pura messa in scena" e "cruda demagogia". Anche Pierre-Yves Bournazel, sostenuto da Horizons e Renaissance, attacca: "Ha saturato l'intero panorama mediatico, è sui social media e in televisione mattina, pomeriggio e sera, ma questo non le ha permesso di guadagnare un solo punto nei sondaggi".