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La Cina gioca a fare la guerra

Pechino avvia nuove esercitazioni militari armate su larga scala attorno a Taipei, che reagisc
di Mirko Moltenimartedì 30 dicembre 2025
La Cina gioca a fare la guerra

2' di lettura

La Cina termina il 2025 con ulteriori manovre attorno a Taiwan, mantenendo la pressione militare sull’isola che Pechino minaccia, presto o tardi, di soggiogare. Da ieri sono iniziate esercitazioni che il regime comunista ha battezzato “Missione Giustizia”, con largo impiego di navi, aerei, droni e missili, nonché fuoco con munizioni vere. È la prova generale di un assedio dell’isola, nell’ipotesi di un attacco volto a far arrendere Taipei prima che giungano in soccorso alleati come Stati Uniti e Giappone. Fin dal mattino il Ministero della Difesa di Taiwan ha rilevato «quattro navi della Guardia Costiera cinese».

Poi, in giornata, il dispiegamento cinese ha raggiunto «89 aerei da guerra e 28 navi, di cui 14 della Marina cinese e 14 della Guardia Costiera», queste ultime dispiegate in «cinque zone marittime attorno all’isola». Preoccupa il numero dei velivoli cinesi, il più alto in un solo giorno da ottobre 2024. Per sorvegliare i cinesi, le forze taiwanesi si sono mobilitate e dalla base aerea di Hsinchu sono decollati caccia Mirage 2000 acquistati dalla Francia, ma anche F-16V forniti dagli Usa. Alcuni F-16V hanno avvistato caccia Shenyang J-16, derivato cinese del Su-27 russo. Altri aerei cinesi segnalati erano bombardieri leggeri Xian JH-7 e ricognitori radar Shaanxi KJ-500 a turboelica. Sul fronte marittimo, la fregata taiwanese Tien Tan ha tallonato e osservato la fregata cinese Anyang. Inoltre, le forze di Taipei hanno segnalato «una formazione di navi d’assalto anfibie operanti nel Pacifico occidentale».

Secondo il portavoce del comando orientale cinese, colonnello Shi Yi, le manovre sono «un severo monito contro le forze separatiste di Taiwan e le interferenze straniere». Ha ribadito la linea di Pechino, che considera l’isola «una provincia ribelle» e conta sulla deterrenza militare per scoraggiare l’America dal soccorrere Taipei. Il colonnello cinese ha anche spiegato che le manovre «simulano il blocco dei porti taiwanesi», costituendo la prima fase di una ipotetica campagna, ovvero affamare l’isola e bombardarla dall’aria. Uno sbarco di Marines cinesi avverrebbe come seconda fase se la prima non fosse sufficiente alla resa. Taiwan è però ben armata e attende un nuovo pacchetto di aiuti militari americani, da 11 miliardi di dollari, che comprende lanciarazzi Himars e carri armati pesanti Abrams. Le esercitazioni cinesi hanno intanto causato disagi a 100mila passeggeri di 857 voli da e per Taiwan.