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Iran, otto anni di carcere

per la giornalista Roxanna

Dario Mazzocchi
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Roxana Saberi, la giornalista statunitense di origini iraniane, considerata dal governo di Teheran una spia di Washington, è stata condannata a otto anni di reclusione: è quanto hanno deciso i giudici iraniani e la sentenza è stata resa nota da una fonte anonima vicino alla famiglia della donna. Il processo - La reporter, trentunenne e da 6 nello stato asiatico, ha lavorato per diverse testate giornalistiche internazionali e rischiava addirittura il patibolo, dal momento che secondo le autorità locali lavorava “illegalmente” nel Paese, continuando ad esercitare il mestiere nonostante le fosse stato ritirato il tesserino da giornalista. Il processo era iniziato lunedì davanti al tribunale rivoluzionario della capitale, a porte chiuse. Il padre: costretta a mentire - Il padre di Roxana sostiene che la figlia avrebbe riconosciuto le false accuse di spionaggio nella speranza di essere rilasciata. Alla ragazza infatti sarebbe stata garantita la libertà in cambio di una confessione, ma la promessa non è stata mantenuta. “Roxana ci ha detto che tutto quello che ha confessato non era vero, ma che era stata intimidita dalla polizia che le aveva detto che se avesse cooperato sarebbe stata liberata”, ha dichiarato Reza Saberi, senza precisare quando aveva avuto luogo questa conversazione con la figlia. Roxana, 31 annni, doppia nazionalità iraniana e statunitense, era in carcere dalla fine di gennaio.

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