La premier finlandese

Sanna Marin contro Putin: "L'unica via d'uscita dalla guerra"

Dal cuore dell'Unione europea un'altra dichiarazione di guerra a Vladimir Putin. "La via d'uscita dal conflitto è che la Russia lasci l'Ucraina. Questa è la via di uscita dalla guerra". Non poteva essere più chiara di così, Sanna Marin. La giovane premier socialdemocratica della Finlandia, sul tema, è un "falco": è stata lei a condurre il Paese nella Nato, con la richiesta di adesione "lampo" dopo decenni di neutralità, per timore di mire espansionistiche russe oltreconfine. Ed è lei, ora, a suonare la carica spostando sempre di più l'Europa su posizioni belliciste, mettendo il presidente russo spalle al muro. 

Intervenuta al Consiglio europeo informale in corso a Praga, la premier finlandese ha commentato così le dichiarazioni, allarmate e allarmanti, del presidente americano Joe Biden, secondo cui gli Usa stanno tentando di capire quale sia una via d'uscita dalla guerra per Putin, visto che il rischio di un "Armageddon nucleare" è ai massimi dalla crisi dei missili a Cuba, nel 1962, quando Stati Uniti e Urss rischiarono la guerra aperta. Uno scenario affacciato oggi proprio da Mosca, secondo cui se America e Nato continueranno a fornire armi al governo di Kiev un coinvolgimento diretto militare dell'Occidente sarà inevitabile. E sempre da Praga, in giornata, la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola, esponente maltese del Ppe, ha chiesto ai paesi membri di "rifornire di armi pesanti e carri armati" gli ucraini, per rispondere alla mobilitazione dei riservisti russi.

L'ingresso della Finlandia nella Nato, accelerato, è funzionale a creare una cortina anti-russa nell'Europa orientale, trasformatosi in questi mesi in un baluardo strategico-militare. In questo senso sono significative le rimostranze fatte in questi mesi dalla Turchia. "Ho discusso ieri con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan - ha rivelato la stessa Marin -: mi ha detto che l'adesione della Finlandia alla Nato non è un problema". "Abbiamo negoziato e rispettiamo gli accordi - aggiunge - speriamo che la Turchia ratifichi la nostra adesione il più presto possibile".