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Immigrazione, asse Francia-Germania: un muro contro l'Italia

 Macron e Scholz

Alessandro Gonzato
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È una manovra a tenaglia. Eccola l’Europa solidale. L’Europa socialista che teme la batosta alle prossime elezioni Ue (si vota a giugno 2024) e quindi alza i muri, come le tanto demonizzate - dalla sinistra - Polonia e Ungheria. La Germania annuncia che «fino a nuovo avviso» non accoglierà più migranti dall’Italia, e la Francia rafforza i controlli a Ventimiglia, dove nel recente passato ci sono stati respingimenti violenti da parte della Gendarmerie. Le notizie trapelano in serata, sia da Berlino che da Parigi.

Poco dopo la conferma. È la riprova che la strategia del governo Meloni, in un contesto dove ogni Stato dell’Unione o quasi pensa a sé, è l’unica possibile: accordi coi Paesi di partenza per stroncare la tratta di esseri umani, lotta ai trafficanti, pugno di ferro con le Ong che trasgrediscono la legge, e un lavoro in prospettiva per migliorare le condizioni di vita nei Paesi africani, il cosiddetto Piano Mattei. Torniamo alla notizia.

IL SISTEMA - L’edizione online del quotidiano Die Welt cita per primo «ambienti delle autorità tedesche» e scrive che «i processi di selezione dei richiedenti asilo in arrivo sono stati interrotti»: il “meccanismo volontario di solidarietà” si è fermato. Il motivo? Berlino imputa all’Italia di aver ripetutamente rifiutato l’accoglienza di migranti arrivati in Germania.

 

 

Questo, spiegano i tedeschi, vìola la Convenzione di Dublino, ossia l’attuale legge sull’asilo nell’Ue in base a cui i richiedenti che si spostano in un altro Stato senza permesso devono essere rimandati nel Paese di primo ingresso, in questo caso il nostro, ma anche in quasi tutti gli altri data la posizione geografica. «L’Italia», riporta Die Welt, «ha bloccato questo meccanismo da 9 mesi». È vero, il governo l’ha fatto- in modo straordinario - a fronte di migliaia di arrivi clandestini al giorno, 4.686 gli extracomunitari arrivati solo ieri. Il quotidiano fa riferimento alla lettera del governo Meloni datata 5 dicembre 2022 in cui si legge riporta De Welt- che «per motivi tecnici emersi improvvisamente e legati alla mancanza di capacità di accoglienza, i trasferimenti verso l’Italia saranno temporaneamente cancellati».

Il “meccanismo volontario di solidarietà” era stato propugnato dal ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser, e dall’omologo francese Gérald Darmanin. L’Italia- allora la titolare del Viminale era la dem Luciana Lamorgese - ha aderito nell’estate 2022. Darmanin, con l’obiettivo di lanciare la propria campagna elettorale all’Eliseo, lo scorso maggio aveva sferrato un duro attacco a Giorgia Meloni, accusata di «non saper gestire i flussi migratori, per i quali è stata eletta». Sia il ministro degli Interni Matteo Salvini che il collega agli Esteri Antonio Tajani avevano respinto le accuse al mittente. Tajani, sorpreso dalle parole di Darmanin poche ore prima di partire per incontrarlo a Parigi, aveva annullato l’appuntamento.

 

 

LE CIFRE - Lo scopo del “meccanismo volontario” era di distribuire 10mila richiedenti asilo provenienti dai principali Paesi, soprattutto dall’Italia, ai Paesi disposti ad accoglierli - 3.500 alla Germania (sulla carta)- ma sia Berlino che Parigi hanno partecipato in minima parte. Ad agosto, secondo la Commissione Ue, sono state redistribuite al massimo 2.500 persone, e la Germania in un anno ne ha accolte appena 1.042 dall’Italia. Rieccolo, Darmanin: «Abbiamo avuto un aumento dei flussi del 100%», ha detto ieri dopo una visita a Mentone. I gendarmi dispiegati alla frontiera saranno più di 200, «e verrà raddoppiato anche il personale doganale», ha assicurato il ministro. Una legge permetterà alla Francia di espandere la fascia di territorio entro cui i migranti potranno essere rimpatriati, oggi fissata a 20 chilometri. Tutto questo mentre il nostro governo sta cercando di far fronte al dramma umanitario.

La Nave Diciotti della Guardia Costiera nelle ultime ore ha salvato 800 vite nel Mediterraneo: «Saranno 800 in meno nell’hotspot di Lampedusa», ha evidenziato il questore di Agrigento. Sull’isola la situazione resta complicata. Salvini ha tuonato: «Le immagini che arrivano da Lampedusa mi dicono che l’Europa che non fa nulla per difendere i confini e la sicurezza dell’Italia non può essere l’Europa dei prossimi anni. Mi rifiuto di pensare a un’Europa socialista che si preoccupa di riempirci di auto elettriche ma non fa nulla per la sicurezza». Il cancelliere Scholz e il presidente Macron si girano dall’altra parte. È la sinistra solidale solo a parole. 

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