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Europee 2024, ora spunta anche la lista islamica

Mauro Zanon
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Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale francese a capo della France insoumise, ha confermato nuovamente di avere un problema con l’antisemitismo. Domani, il tribuno di Lfi interverrà infatti all’Università di Lille 3 per una conferenza sul conflitto tra Israele a Hamas nel quadro di un evento organizzato da “Libre Palestine”, associazione studentesca che milita per il ripristino della Palestina precedente alla risoluzione del 1948, ossia per la cancellazione dello Stato ebraico dalla cartina geografica. Accanto a Mélenchon, interverrà la franco-palestinese Rima Hassan, ex dipendente de l’Oréal licenziata per aver scritto su Twitter «dal fiume al mare, vogliamo liberare tutti i palestinesi», slogan intonato dall’Organizzazione per la liberazione della Pale stina e da Hamas che implica lo smantellamento dello Stato di Israele. Hassan è candidata alle elezioni europee di giugno con i mélenchonisti (è al settimo posto, dunque con ottime possibilità di essere eletta).

«Non possiamo tollerare, in un’università francese, una simile conferenza di Lfi, Jean-Luc Mélenchon e Rima Hassan che, attraverso il logo “Libre Palestine”, negano l’esistenza dello Stato di Israele», ha reagito su X Xavier Bertrand, presidente della Regione Hauts-de-France in quota gollista, chiedendo l’annullamento della conferenza. Il logo della discordia, stampato sul manifesto di presentazione della serata che si svolgerà in uno degli anfiteatri di Lille 3, mostra un unico territorio che comprende Israele, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, con impresso il nome dell’associazione “Libre Palestine”. «Questa conferenza non può svolgersi. Il signor Mélenchon viene a tenere una conferenza organizzata da “Libre Palestine” con un logo che nega l’esistenza di Israele all’interno dei suoi confini del 1948. È ora di svegliarsi!». La richiesta di annullamento è stata condivisa dal deputato sovranista (Rassemblement national) Sébastien Chenu, perché «probabilmente verranno fatti dei discorsi antisemiti», ma anche da Renaissance, il partito del presidente Macron. Violette Spillebout, deputata macronista, ha scritto al presidente dell’Università di Lille 3 per chiedere la cancellazione dell’incontro e sottolineare la «pesantissima responsabilità» di Lfi nell’«esplosione dell’antisemitismo» in Francia. Il partito di Mélenchon, fin dal 7 ottobre, si è sempre rifiutato di condannare Hamas come organizzazione terroristica, anzi, alcuni dei suoi membri l’hanno definita «un movimento di resistenza». La conferenza di domani, ad ogni modo, certifica la strategia mélenchonista volta a raccogliere i voti dell’elettorato musulmano in vista delle europee, promuovendo Lfi come il partito della «causa palestinese».

 

 

Accanto alla formazione di Mélenchon, un altro partito vuole «far sentire la voce del popolo palestinese» e «lottare contro la contaminazione delle idee di estrema destra rivolte ai cittadini di fede islamica», secondo le parole del suo presidente e fondatore Nagib Azergui: l’Udmf, ossia l’Unione dei democratici musulmani francesi. Azergui ha infatti annunciato all’Afp che presenterà una lista intitolata “Free Palestine Party” in vista delle europee. La coalizione, ha aggiunto, riunirà «i partiti indipendenti che condividono la stessa etica islamica» in Francia, ma anche in Spagna (Partido Andalusi), Germania (Big Partei), Paesi Bassi (Nida) e Svezia (Partiet Nyans). 

 

 

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