L’acceso dibattito sull’immigrazione che si è innescato in Italia dopo l’ordinanza del Tribunale di Roma sugli immigrati trasferiti in Albania ha scatenato una sorta di effetto-detonatore anche in Europa. L’altroieri è stata respinta la proposta dei Verdi (cui poi si è accodato l’intero centrosinistra) di dibattere in plenaria all’Europarmanento sull’accordo tra Roma e Tirana. Ieri, la presidente del gruppo dei Socialdemocratici, la spagnola Iratxe Garcia-Perez, ha alzato ulteriormente il tiro, mettendo addirittura in discussione l’appoggio alla maggioranza guidata da Ursula von der Leyen. «I socialisti e democratici sono contro l’esternalizzazione della gestione della migrazione. Siamo contro la strategia del Ppe e di Meloni, siamo molto preoccupati dal fatto che von der Leyen voglia adottare questa strategia. Voglio dirlo in maniera diretta: così non può contare sul nostro sostegno». E ha continuato nell’attacco politico: «Qualsiasi proposta di di esternalizzazione della politica di asilo e rimpatrio è un’assoluta violazione del diritto internazionale. E ciò è stato confermato nella sentenza dei giudici di Roma sull’accordo fra Italia e Albania. Il nostro gruppo politico ripeteva da tempo questo messaggio».
All’esponente socialista viene chiesto, poi, se questo significa mettere in discussione il sostegno alla maggioranza e votare contro la Commissione (dove i socialisti hanno cinque componenti). La risposta fa capire che la questione esiste eccome: «È una decisione che dobbiamo prendere nel gruppo, nel momento opportuno e alla luce dei risultati delle audizioni. Ma, senza alcun dubbio, posizioni del genere non aiutano ad avere un dibattito sereno». Il gruppo “The Left”, sinistra radicale che si è posta all’opposizione della seconda Commissione von der Leyen, cerca subito di entrare nel varco, lanciando un segnale ai socialisti e ai verdi: «Bisogna ripensare un rapporto di forza, a cominciare da un dialogo», ha detto la co-presidente del gruppo Manon Aubry. «Da soli non riuscirete a portare avanti i vostri giochetti con il Ppe perché il Ppe non ha bisogno di voi, basta l’estrema destra. Basti pensare alla risoluzione sul Venezuela all’inizio del mandato». Il riferimento è all’atto, approvato con lo schema Ppe-Ecr-Esn, che riconosce la vittoria di Edmundo Gonzalez Urrutia alle elezioni dello scorso 28 luglio.
Quello dei socialisti, peraltro, è stato un affondo destinato probabilmente ad avere ripercussioni interne. Basti pensare che nel vertice dei capi di stato e di governo “like minded” per la lotta ai flussi irregolari convocato da Giorgia Meloni a margine del Consiglio Europeo della scorsa settimana, una sostenitrice della linea pragmatica è stata Mette Frederiksen, primo ministro danese, socialdemocratica e interprete di politiche molto restrittive sulla clandestinità. La posizione dei progressisti europei ha suscitato reazioni nel centrodestra. Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia co-presidente di Ecr (forza d’opposizione ma dialogante con von der Leyen) ha puntato il dito contro una contraddizione: «Trovo singolare e fuori luogo le affermazioni della socialista Perez -ha spiegato- perché l’esternalizzazione della gestione dei flussi migratori è già inserita nel Patto per l’asilo e migrazione della Ue. È prevista la creazione di un fondo per l’attuazione di progetti per la dimensione esterna, tramite partenariati con gli Stati di origine e transito dei flussi migratori per prevenire le partenze irregolari e combattere il traffico di esseri umani».
Albania, Bruxelles gela la sinistra: "Nessun processo all'Italia"
Gli effetti dell’ordinanza del Tribunale di Roma che ha negato il rimpatrio peri 12 migranti irregolari trattenuti...Fonti del Ppe, partito di maggioranza relativa, rivelate dall’Ansa, non credono molto alle minacce dei socialisti, che sono «un bluff, non hanno i numeri per fermare nulla, non è la prima volta che minacciano eppure non sembra si siano mai viste grandi conseguenze». Ancora dalla famiglia popolare, punge Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia all’Europarlamento: «I Socialisti europei stanno conducendo una vera e propria battaglia ideologica che non porta a nulla di costruttivo. Il loro attacco alla presidente Ursula von der Leyen è destinato a fallire». E, ancora, spiega: «Richiamare in modo strumentale la sentenza del Tribunale di Roma, peraltro fraintesa, è un tentativo di fermare una proposta che risponde chiaramente alla volontà dei cittadini di contrastare l’immigrazione irregolare. Questo atteggiamento non solo è irresponsabile, ma va contro l’adozione di una politica migratoria comune a livello europeo».