La commissione Juri del Parlamento europeo ha votato contro la revoca dell'immunità parlamentare della deputata europea di sinistra Ilaria Salis, accusata dall'Ungheria di aggressione a due neonazisti. Perciò, l'ex insegnante non sarà sottoposta a processo a Budapest. E non finirà n carcere.
"Oggi la Commissione Juri ha deciso di difendere la mia immunità e l'indipendenza del Parlamento, e di respingere la richiesta di revoca avanzata dal regime ungherese. È un segnale importante e positivo - ha commentato Ilaria Salis su X -. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche. Ribadisco: difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán. È per questo che la sua tutela è essenziale. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico - ha concluso -, come io stessa auspico e chiedo con forza".
Anche Carlo Calenda ha espresso soddisfazione per quanto deciso dal Pe. Ma, allo stesso tempo, ha puntato il dito contro Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il motivo? Hanno portato Salis a Bruxelles. "Il problema è Orban ma è anche candidare una persona che va in giro a spaccare teste - ha detto il leader di Azione -. Un poco di silenzio ci starebbe bene".