È stata respinta dalla Commissione giuridica del Parlamento europeo la richiesta dell'Ungheria di togliere l'immunità all'eurodeputata italiana eletta nelle liste Avs Ilaria Salis. Ora dunque la palla passa alla plenaria dell'Europarlamento a inizio ottobre. Immediata la reazione della Salis che parla di "segnale importante e positivo. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche".
E ancora: "Sono incredula e felice. Il risultato di questo voto è il segno che molti alla Ue hanno capito che il problema è l'Ungheria di Orbán, non il mio processo. E ribadisco che sono pronta a farmi giudicare in Italia, da un tribunale imparziale e che rispetti lo stato di diritto. Anche diversi colleghi di centrodestra mi hanno mostrato in questi giorni la loro solidarietà. Preferisco non fare nomi, ma sono rimasta sollevata".
Non è mancata poi la replica del portavoce del governo ungherese. Zoltan Kovacs ha riferito che è "incomprensibile e scandaloso che il Parlamento europeo legittimi il terrorismo di estrema sinistra. Ilaria Salis e i suoi compagni si sono recati in Ungheria con l'obiettivo premeditato di picchiare a caso persone per strada, esclusivamente per convinzione politica. Non si tratta di una questione politica, ma di terrorismo. I compagni di Bruxelles stanno facendo di tutto per permetterle di sfuggire alle sue responsabilità. Sostenendo la sua immunità, non solo stanno scagionando una criminale, ma stanno di fatto dando rifugio a una terrorista interna. Non dimenticheremo e non ci arrenderemo. Ilaria Salis è una pericolosa criminale che deve stare in prigione".
Il procedimento giudiziario si riferisce ai fatti avvenuti in Ungheria prima della sua elezione e l'esito del voto avrà conseguenze concrete: in caso di approvazione della revoca, Salis potrebbe essere nuovamente arrestata e sottoposta a detenzione preventiva. In caso contrario, il procedimento resterebbe congelato per tutta la durata della legislatura europea. Ma non è tutto. Sussiste per lei anche il rischio che l’Ungheria emetta un mandato di cattura europeo con la possibilità di essere arrestata anche a Strasburgo o in Italia.