CATEGORIE

Ursula Von der Leyen come Epaminonda: la brutta fine di chi non sa cambiare

L'Unione europea tagliata fuori dallo scacchiere mondiale. Perché era tutto ampiamente prevedibile
di Lorenzo Mottola lunedì 29 dicembre 2025

3' di lettura

Cosa accomuna Ursula von der Leyen e Epaminonda? Tra gli appassionati di storia vanno di moda i paradossi temporali. È il caso di un giochino che rimbalza sui social, ovvero “avete pensato che l’epoca della regina Cleopatra è più vicina a quella degli iPhone piuttosto che alla costruzione delle Piramidi?”. Ed è un discorso che vale anche per altre misure. Per esempio, agli occhi di un cittadino della nostra epoca, alcune delle battaglie più famose della storia rischierebbero di sembrare delle scaramucce.

Ad Hastings i cavalieri normanni che hanno cambiato la storia dell’Inghilterra erano poche migliaia. Cinquemila erano gli assedianti di Orleans, praticamente un singolo settore dello stadio di San Siro, messi in fuga da Giovanna d’Arco. A Tenochtitlán Hernán Cortès guidava un migliaio di soldati. E così via. Pochi ma determinanti, come è il caso delle poleis greche. Premessa: la demografia classica è ovviamente una scienza tutt’altro che esatta, per evidenti ragioni. Sicuramente non bastano come fonti i celebri storici greci, i quali tendevano a dare dimensioni di cittadinanze e eserciti senza senso, spesso a seconda delle convenienze (il milione di persiani di Erodoto). Fatto sta che è probabile che le città dell’Ellade somigliassero un po’ al villaggio di Asterix rispetto alle potenze che si sarebbero costituite nei secoli successivi, ovvero ai regni ellenistici e ovviamente a Roma. Ma a determinare l’irrilevanza non erano solo i numeri: in fin dei conti sembra che la Grecia di Pericle fosse una delle regioni più densamente popolate dell’area, di cui è superfluo segnalare l’importanza soprattutto per quanto riguarda l’influenza culturale. Il problema è diverso.

Partiamo quindi a una famosa citazione di Aristotele, che così dava le dimensioni di una buona democrazia: il corpo di una città-stato, non dovrebbe essere troppo numeroso, ma tale che un «araldo senza gridare» possa farsi udire dall’intera assemblea. È il caso di Tebe, che ha dominato la Grecia con una popolazione di 10mila abitanti circa. Atene ne aveva forse 40mila, come la Cantù di oggi. Sparta contava su alcune migliaia di cittadini-soldato (per quanto terribili, pochini). Argo, Corinto, nessuna superava gli abitanti di un piccolo borgo.

Al di là della cultura e dei numeri, la Grecia classica in realtà ha raggiunto una certa rilevanza militare anche sulla terra con un modo di combattere nuovo, la falange oplitica, che è diretta emanazione della sua società urbana. L’oplita non esiste senza il suo scudo, particolarmente costoso, che gli permette di stare in formazione e diventare letale. Quando l’introduzione della falange macedone - con le lunghe aste - rende obsoleto il modo di combattere classico e porta alla formazione di eserciti diversi, non più di uomini “liberi” ma di normali soldati, finisce tutto. I greci sono ancora “tanti”, ma sono comunque irrilevanti e in un certo senso vecchi. E qui nasce il parallelo con i giorni nostri. Ieri in Florida - non in Europa un leader americano ha discusso con Zelensky del futuro dell’Ucraina e quindi del nostro continente. Bruxelles viene invitata (atto di cortesia?) al telefono, perché l’Ue conta sempre meno. E non certo per dimensioni. La popolazione dell’Unione è nettamente superiore a quella degli Usa (cento milioni di abitanti in più). Il peso economico, ovvero il Pil nominale aggregato, è pari a quello della Cina. E riguardo agli eserciti... vale il problema delle città-stato greche. Siamo tanti, ma siamo “vecchi” e frammentati. 

tag
ursula von der leyen
unione europea

Gli scenari Un patto comune per il nuovo mondo

A Mar a Lago Trump e Zelensky, telefonata con Meloni e i leader Ue: il piano di pace sul tavolo

L'interrogazione urgente di FdI Ue, il dossier sull'Islamofobia: "Chi c'è dietro, attacco a Meloni", interrogazione FdI

Ti potrebbero interessare

Un patto comune per il nuovo mondo

Lodovico Festa

Trump e Zelensky, telefonata con Meloni e i leader Ue: il piano di pace sul tavolo

Ue, il dossier sull'Islamofobia: "Chi c'è dietro, attacco a Meloni", interrogazione FdI

L'Europa riesce a commuoversi soltanto per la Striscia di Gaza

Mario Sechi

Ucraina, Meloni suona la sveglia all'Ue: "Serve unità di vedute"

Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato, questo pomeriggio, insieme ad altri leader, a una tel...

Ue, il dossier sull'Islamofobia: "Chi c'è dietro, attacco a Meloni", interrogazione FdI

C'è qualcosa che non torna sul dossier che accusa l'Italia di islamfobia. E da Fratelli d'Italia ora ...

Per salvarsi l'Europa ascolti la Chiesa e gli Stati Uniti

Il generale tedesco Helmuth von Moltke non era un pacifista, ma il 29 luglio 1914, allo scoppio del primo conflitto mond...
Antonio Socci

Von der Leyen e Merz "fregati" da Orban: il retroscena dal Consiglio europeo

Ursula von der Leyen e Friedrich Merz "fregati". Accade durante il Consiglio europeo, dove la Germania è...