Banche: pressing Bankitalia su fusioni al Sud, ancora un anno benefici fiscali/Adnkronos
Milano, 21 set. (AdnKronos) (di Vittoria Vimercati) - Messa in sicurezza, almeno per ora, Banca Carige, resta il dossier delle popolari del Sud da risolvere per liberare il sistema bancario da altri possibili focolai di crisi. E non è un caso che il direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, abbia sottolineato oggi a Foggia che è al Sud che servono le aggregazioni bancarie, anche per far ripartire l'economia del territorio. "Nell'ultimo decennio - sono le sue parole - gli intermediari con sede al Sud, di dimensioni ridotte e in buona parte banche popolari, hanno fortemente risentito della crisi. Un loro consolidamento potrebbe consentire di realizzare economie di scala e di diversificazione". Uno degli istituti su cui si è concentrata e ancora si concentrerà l'attenzione della Vigilanza è Banca Popolare di Bari: nel 2018, l'istituto ha registrato una perdita netta di 432 milioni di euro e ha intrapreso, da maggio, una serie di azioni per portare i suoi ratio patrimoniali sopra le soglie regolamentari. Considerata in ambienti finanziari come l'unico possibile polo aggregante per il Sud, ieri ha smentito le indiscrezioni di stampa sull'interesse per un'eventuale acquisizione della Popolare Vesuviana (utile di 780 mila euro nel 2018, margine di interesse di 3,6 milioni), confermando però che sono in corso valutazioni su altri dossier "da chiudersi entro la fine dell'anno".