Quando mercoledì pomeriggio c’è stato l’attacco a Londra, all’interno del Parlamento si trovava la squadra degli Italia Thunder di pugilato, accompagnata da Maurizio Stecca, due volte campione del mondo e oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Erano arrivati a Londra per disputare un match per le World Series of Boxing (Wsb) contro i British Lionhearts, previsto per la sera seguente alla York Hall e insieme alla delegazione inglese, erano andati a visitare Westminster. “Stavamo uscendo quando abbiamo sentito le urla delle persone che avevano assistito alla scena dell’automobile che si era appena lanciata sui passanti sul ponte di Westminster. Non erano urla di gioia, ma di paura e di istinto abbiamo guardato verso il cancello e così abbiamo visto tutto: l’attentatore, che aveva in mano due grandi coltelli, ha accoltellato la guardia più volte, facendola cadere a terra. La guardia non era armata, ha cercato di difendersi solo con le braccia. L’attentatore stava venendo verso di noi quando un agente in borghese, molto elegante, l’ha ucciso sparandogli tre colpi. Il poliziotto accoltellato ha tentato di rialzarsi, ma non ce l’ha fatta: si è riaccasciato a terra ed è morto", ha raccontato Stecca. Sono quindi stati testimoni di tutta la scena: “Ci è sembrato un film, ma invece era tutto vero. Fossimo stati 10 metri più avanti, ce lo saremmo trovati di fronte: siamo stati molto fortunati”. Stecca accompagnava la squadra italiana, composta da Guido Vianello, Manuel Cappai, Michael Magnesi, Vincenzo Mangiacapre e Gianluca Rosciglione. Dopo l’assalto al Parlamento, Mangiacapre ha postato una foto su Twitter: “Adrenalina pura attentato visto in diretta”. “Le guardie ci hanno subito portati dentro una stanza e siamo rimasti lì dentro per tre ore, dopo invece ci hanno spostati in una sala più grande. Ogni cinque minuti venivano a controllarci e a cercare di tranquillizzarci: temevano che ci fosse dell’esplosivo nascosto all'interno del Parlamento", ha concluso il campione di pugilato.
