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Moda Uomo Milano primavera estate 2016, da Gucci e Prada a Versace: anche i maschi scoprono le gambe

di Giulio Bucchidomenica 28 giugno 2015
5' di lettura

Uomini, dimenticate l’eleganza impeccabile e gli abbinamenti giusti. Le sfilate maschili per la prossima primavera- estate (2016 per intenderci) confermano la tendenza del contrasto, spesso disarmonico, con qualche spunto interessante. A cominciare dal ritorno dei pantaloni morbidi (larghi per Emporio Armani). Finalmente: non se ne poteva più di vedervi con i fuseaux, tanto erano stretti. Anche se la maggior parte degli stilisti, più che allargarli, i pantaloni li ha accorciati da farli diventare bermuda e shorts. Viene confermata la moda dell’unisex, interpretata in modi diversi. Da Etro con l'unione del maschile e femminile, come sintesi della perfezione assoluta: la fluidità degli abiti femminili e il rigore maschile. «Tutto molto fluido - dice il direttore creativo Kean Etro - per trovare l'equilibrio di una silhouette asciutta e pulita, con dettagli a uovo. Anche le scarpe prendono questo dinamismo. Che poi questo è sempre stato il tratto distintivo di Etro, il paisley non nasce come solo maschile o femminile». Alessandro Michele, stilista di Gucci, invece, come ha già sperimentato nella collezione autunno-inverno, l’uomo lo veste con dettagli femminili, dalla camicia di pizzo allo short all'uncinetto, dal fiocco allo jabot con le ruches, dalla gorgiera alla scarpa con lacci da ballerina. Il tema della collezione è il “detournement”: "Operazione di distruzione e riassemblamento", spiega il designer, sempre in maglietta bianca e jeans . Ecco quindi la contemporaneità secondo Alessandro Michele: abiti-pigiama che ricordano broccati rinascimentali, camicie di pizzo rosa con ricami di fiori, bermuda che sembrano gonne portati con bluse con ruches, bluse chiuse al collo da fiori in tessuto, completini di cotone lavorato all'uncinetto con farfalle e ancore ricamate sul petto, trench che sembrano abiti, chiodi di pelle borchiati e ricamati, shorts di denim con cintura logo, pantaloni con bande ginniche, vestaglie di raso e scarpe ginniche con i laccetti come quelli delle ballerine. Che dire: ce ne faremo una ragione. Lui e lei da Prada sono i "post modest", dice Miuccia. Vuol dire che l’uomo smette di fare il vanitoso e si spoglia dell’arroganza. La pianta anche con quel vizio di ostentare, a parte i pantaloncini in pelle vagamente anni Settanta; a lei invece è consentito essere un po’ eccentrica grazie agli occhioni, i razzi spaziali e i coniglietti disegnati sugli abitini. Degna di nota anche l’ispirazione al mondo dello sport come stile di vita di molte collezioni. Sono ginnasta anni '30 con i pantaloni a vita alta - stretti in vita da una cintura come quella che serve per proteggere la schiena durante gli esercizi in palestra - i ragazzi di Filippo Scuffi lo stilista di Daks che per realizzare la sua collezione stile Giardino dei Finzi Contini ha utilizzato il cuoio dei materassi e degli attrezzi di un tempo e ne ha fatto pantaloni, blazer e gilet. Anche la sfilata di Dirk Bikkembergs si rivolge a chi passa molto tempo in palestra. Domina il colore nero abbinato al bianco. Quasi come le uniformi delle arti marziali con i tagli asimmetrici e le impunture imbottite. Smoking sartoriali portati a pelle. Linee asciutte ed essenziali. Ci sono le giacche kimono che diventano divise da biker, protezioni per le ginocchia e i gomiti che fanno diventare il pantalone e la camicia senza maniche la divisa per un guerriero in cravatta. Poi tante giacche e blouson asimmetrici in felpa e pelle morbida montata su un tessuto elasticizzato. Divise da palestra che si possono indossare anche per andare in ufficio. Tessuti studiati per chi vuole sentirsi pronto per un aperitivo dopo l’esercizio fisico. Sono canottieri quelli di Thom Browne per Moncler su canoe voga otto: giacche a rigoni, cardigan, pantaloni corti e bermuda. Bermuda (gessati) anche da John Richmond indossati con il blazer. Qui prevale l’aspetto rock e il pop delle tinte accese o a fumetto. Un mix di generi con stile irriverente. Le scarpe sono il pezzo forte: grosse bi-tri-colore, rosso, arancio, verde, giallo, rosa. Spuntano anche dai completi da manager. Di sera: stampe dedicate a David Bowie su bomber smanicati o magliette da smoking (bianco o nero). Ad applaudire la "sfilata choc", come l’ha definita Roberto Formigoni (in abito azzurro e scarpe in tinta) grande fan dello stilista inglese. "Richmond è un amico e un imprenditore capace, sa lavorare la pelle come nessun altro", dice l’ex governatore. "Cosa indosserei? Le scarpe, ma solo nel tempo libero, sono divertenti". Bermuda per l’abito che torna prepotentemente nella collezione di Corneliani, pensato soprattutto per i giovani, e tuttavia sofisticato, sartoriale. "Con i bermuda perché bisogna sdrammatizzare", spiega Sergio Corneliani, art director della maison mantovana. In passerella un dandy iperchic e rilassato tra colori eleganti, polverosi che si alternano a qualche stampa. Una collezione dosata, un'eleganza non urlata con qualche vezzo, come il piccolo foulard annodato attorno al collo. I bermuda sono ampi e anche i pantaloni dal taglio sartoriale guadagnano volume (siamo in perfetta tendenza) per il debutto di Marni. I blazer hanno tasche ampie e funzionali. Poi ci sono piccoli tocchi che aggiungono personalità ad ogni look: colli che sbucano dai revers delle giacche, bande elastiche sulle maniche delle camicie. In collezione c'è anche la pelle, interpretata in modi inaspettati: camicie, giacche-camicia, cappotti e blazer in cavallino. Le camicie hanno grandi fiori, geometrie multicolor e griglie psichedeliche. Da N21 c’è la salopette-bermuda: un mondo sportivo californiano che non rinuncia alla formalità della camicia bianca e dello spolverino. L’uomo sportivo di Z Zegna passa il tempo libero volando sulle onde con il kitesurf. L'impermeabile è lungo e rigonfio, il completo dal taglio sartoriale suggerisce un uso rilassato, la giacca ad effetto decostruito è in realtà ben costruita, tagliata in un tessuto merino a motivo di scudetti (da club nautici) e con interno in maglina. Colori da marineria, T-shirt a righe classiche bianche e blu da portare sotto un blouson antivento in pvc bianco. Calzature massicce ma leggere e sacca da barca in pelle che sembra popeline. La tendenza dei pantaloni larghi (con una forte attenzione per le spalle) è vincente da Versace. «L'uomo Versace è sempre un avventuriero. Si tratti di viaggiare o di vestire, poco importa. Questa collezione - racconta Donatella Versace - è dedicata agli uomini che hanno il coraggio di essere pionieri ogni giorno della loro vita». Camicie e maglieria a coste fini sono lunghe e si combinano a strati. T-shirt con maniche lunghe coprono la pelle per proteggerla dai raggi del sole. Sopra giacche con zip essenziali, di pelle forata, di nylon stampato, di seta con la greca stampata e cappuccio. Oppure bomber con Medusa sul petto. Il gessato sparisce come fosse sbiadito dal sole. Nuove stampe fatte a mano prendono ispirazione dall'universo Versace Home: stampe di griglie dei cuscini o motivi presi dalle sedie. Ma le sfilate milanesi sono anche l’eleganza sofisticata dell’uomo Larusmiani che non teme i colori forti. Anzi sembrano loro protagonisti. Tessuti leggeri si colorano di blu di more, ribes, rosso ciliegia, verde kiwi. Fresche anche le stampe a grandi foglie di banano intrecciate delle T-shirt da accostare ai completi di lino dal taglio sartoriale. E il volantinaggio contro i politici "criminali" di Vivienne Westwood mentre la collezione va verso i conflitti mediorientali: braghe e certe tuniche afghane o le grandi maglie usurate dalle lotte. di Daniela Mastromattei @DMastromattei

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