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Musica: Ramin Bahrami, voglio fondare in Italia accademia su Bach

domenica 17 novembre 2013
Musica: Ramin Bahrami, voglio fondare in Italia accademia su Bach

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Roma, 13 nov. (Adnkronos) - Un'accademia che metta insieme "musicisti, filosofi, danzatori, letterati, ma anche politici, per studiare Bach, capire il suo universo perfetto e farne modello per la politica e per la vita sociale". E' questa l'idea del pianista iraniano Ramin Bahrami, tra i massimi interpreti di Johann Sebastian Bach, recentemente convertito al cristianesimo con il nome di Sebastiano in omaggio al compositore tedesco, annunciata nel corso di un'intervista all'Adnkronos. "Un'idea che non è solo un'idea -spiega Bahrami- che è già qualche passo avanti, ma della quale ancora non posso fornire dettagli. La voglio fondare in Italia -sottolinea- perché è la culla della cultura occidentale, e perché ha un petrolio straordinario che è il suo patrimonio culturale, che non sfrutta come dovrebbe". Bahrami, che ha già lanciato l'idea di fondare il Partito Bach a difesa del patrimonio culturale mondiale, sostiene che proprio lo studio del grande compositore tedesco, "la cui musica è capacità di combinare elementi totalmente diversi in un sistema complesso e perfetto dove ogni singola nota è fondamentale per l'equilibrio generale della composizione", dovrebbe insegnare ai politici "come mettere insieme mondi diversi per costruire una società migliore". In Italia, afferma il pianista, "si dovrebbe insegnare che la musica non è solo Laura Pausini e Raffaella Carrà. Questo Paese ha una tradizione straordinaria, che parte da Palestrina e Monteverdi, la grande musica che può diventare esempio per un mondo migliore, dove non esistano più zone del mondo povere e altre che non sanno dove mettere i soldi". Emblema di una musica che mette insieme voci diverse sono proprio le 'Invenzioni a 2 e 3 voci' di Bach che Bahrami ha appena inciso con la Decca. "Un disco -spiega il pianista- che, oltre alle 'Invenzioni' e alle 'Sinfonie', presenta anche tre opere scritte per liuto e qui, per la prima volta in assoluto, eseguite e incise al pianoforte. Ma la scelta non è così stravagante, perché Bach indica che sono per liuto ma eseguibili anche su 'klavier', cioè strumenti a tastiera come clavicembalo, spinetta, eccetera. Più che una scelta originale, la mia è autentica. E ritengo che questi brani eseguiti al pianoforte possano avere la stessa valenza che hanno sul liuto". (segue)