Sociologia: e' morto Tinacci Mannelli, il pioniere che studio' il telecomizio

domenica 10 febbraio 2013
Sociologia: e' morto Tinacci Mannelli, il pioniere che studio' il telecomizio
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Firenze, 5 feb. - (Adnkronos) - Il sociologo Gilberto Tinacci Mannelli, pioniere degli studi sui mass media e primo titolare di una cattedra universitaria italiana di teoria e tecnica di comunicazioni di massa, e' morto ieri nella sua casa di Firenze all'eta' di 89 anni. Nato a Firenze il 29 ottobre 1923, si laureo' all'Universita' del capoluogo toscano con il sociologo Camillo Pellizzi, fondatore della "Rivista italiana di sociologia". Tinacci Mannelli e' stato il primo docente universitario italiano a tenere insegnamenti ufficiali sulla comunicazione, ha studiare gli effetti della politica in tv e dalla sua scuola accademica sono usciti noti studiosi come Paolo Fabbri, Pier Paolo Giglioli ed Enrico Cheli. E' stato il fondatore della Scuola Superiore di Comunicazione. Dopo la libera docenza in "Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa" nel 1967, che insegno' alla Facolta' di Scienze politiche "Cesare Alfieri" dell'Universita' di Firenze per oltre un trentennio, Tinacci Mannelli ha tenuto corsi all'Universita' di Urbino, alla Luiss di Roma e seminari al perfezionamento in sociologia della comunicazione dell'Universita' "La Sapienza" di Roma, all'Universita' Statale di Milano e nel 1990 al St. John's College di Cambridge. Nel 1971 ha diretto un gruppo di ricerca su incarico della Confindustria per analizzare le caratteristiche salienti della comunicazione cinematografica da parte delle industrie italiane, da cui e' nato il volume "Cinema industriale e societa' italiana" (Franco Angeli). Nel 1976 Tinacci Mannelli ha promosso e fondato il Cisc - Centro interdisciplinare di scienze della comunicazione - e ha curato il volume "La ricerca in Italia sulle comunicazioni di massa" (Forni editore) contenente contributi e saggi dei maggiori studiosi italiani del settore. E' stato un pioniere negli studi sull'utilizzazione del mezzo televisivo nella propaganda politica italiana sia con il volume "Il telecomizio" (Urbania, 1971) sia poi con il libro "L'immagine del potere" (Franco Angeli 1986) scritto assieme a Enrico Cheli e contenente i risultati della prima ricerca scientifica italiana sull'immagine dei politici e sul loro stile comunicativo (da qui ad esempio emersero le famose pause ad effetto di Bettino Craxi). (segue)