In 60 anni speso quasi un miliardo l'anno per riparare danni da frane e alluvioni

A tracciare il quadro all'Adnkronos è Tiziana Guida, consigliere dell'Ordine dei geologi del Lazio ed esponente del Consiglio nazionale dei geologi
domenica 10 febbraio 2013
In 60 anni speso quasi un miliardo l'anno per riparare danni da frane e alluvioni
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Roma, 8 feb. - (Adnkronos) - Secondo gli indici Istat, in 60 anni, dal 1950 al 2010, la spesa per i danni provocati da frane e alluvioni è stata pari a 52 miliardi di euro. Quasi un miliardo di euro l'anno. A tracciare il quadro all'Adnkronos è Tiziana Guida, consigliere dell'Ordine dei geologi del Lazio ed esponente del Consiglio nazionale dei geologi. Guida ha ricordato che "nell'ultimo ventennio, 1990- 2010, la spesa media per la difesa del suolo è stata di 350-400 milioni, quindi un terzo di quello che si è andato a spendere per riparare i danni". La priorità, dunque "è di invertire la proporzione delle risorse destinate all'emergenza rispetto a quelle destinate alla prevenzione". Secondo la geologa, "la prevenzione nell'ambito del dissesto idrogeoligico andrebbe considerata come la prevenzione in ambito sanitario. Si tratta comunque dell'incolumità umana", ma dal 2010 "non sono più previste risorse per la prevenzione del rischio idrogeologico". E' evidente dunque che "c'è una minore attenzione a questo problema, ma anche una minore consapevolezza dei cittadini. Basta pensare che l'80% dei cittadini ritengono di non essere esposti al rischio idrogeologico. Di contro, da uno studio del ministero dell'Ambiente, emerge che l'80% dei comuni italiani presentano almeno un'area a rischio di frana o alluvione". Questo dato, sottolinea Guida, "dimostra come la percezione sia assolutamente errata. Un altro messaggio sbagliato lanciato dalla politica è quello del risarcimento dei danni. A posteriori di ogni alluvione il politico di turno si spende per dire che rimedierà i soldi per il risarcimento dei danni. L'allora sottosegretario alla Protezione civile Bertolaso, in occasione di un'audizione alla Camera, affermò che quello che si riusciva a risarcire rispetto alle richieste era il 10%. La realtà, dunque, è che non è vero che i cittadini saranno risarciti".