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Pecorella attacca Ghedini:"Berlusconi condannato per colpa sua,una difesa fallimentare"

L'ex avvocato di Berlusconi non accetta la strategia dei difensori nel processo Ruby: "I risultati sono negativi, tutto andava affrontato in modo diverso e più pacato"
di Ignazio Stagno domenica 30 giugno 2013

Niccolò Ghedini

2' di lettura

Gaetano Pecorella storico legale del Cav, dopo la sentenza del processo Ruby, manda qualche frecciatina a chi materialmente ha difeso Berlusconi in tribunale: Niccolò Ghedini e Piero Longo. Secondo Pecorella la linea difensiva è stata sbagliata: "La storia della nipote di Mubarak? Sembrava una battuta alla Totò, un pasticcio all'italiana, facilmente verificabile, tra l'altro, nella sua grossolanità. Ecco, io dico che quando perdi un processo devi sempre chiederti dove hai sbagliato. E poi quegli attacchi ai pm, ai giudici e perfino alla Cassazione che alla fine ti prende a mazzate sulla richiesta di legittima suspicione: "I magistrati sono come i maiali, se ne attacchi uno tutti si ribellano", diceva Calamandrei e aveva ragione. Va detto, però, che il Tribunale di Milano è andato sopra le righe condannando Silvio Berlusconi a una pena che non avrebbe mai applicato per un imputato comune", spiega Pecorella al Corriere. Hanno sbagliato tutto -  Ma l'avvocato ed ex presidente della commissione giustizia va oltre e analizza la "condotta" di Ghedini e di Longo: "Io non intendo fare critiche ai colleghi, rispettabilissimi, ma se devo guardare ai risultati... Se i risultati sono negativi, la strategia difensiva, forse, sarebbe potuta essere diversa. Perché questo era un processo che andava tenuto completamente sotto tono, anche da un punto di vista mediatico. Bisognava tenersi lontanissimi da testimoni che potevano far nascere sospetti di possibili condizionamenti". Ruby testimone -  Sull'uso di Ruby come testimone della difesa è categorico: "Ecco Ruby, mai andarla a sentire. Io sarei andato dal pm e gli avrei detto: "Guardi, è un fatto, abbiamo organizzato qualche festa, potrà essere stato sgradevole, ho sbagliato, lo ammetto...". Infine alla luce della sentenza dà un consiglio a Berlusconi: "Lo dico anche con affetto. Per tutti gli uomini politici arriva sempre il momento di uscire di scena. Chi non coglie l'attimo rischia di fare la fine di Napoleone o di Mussolini". Insomma per Pecorella il Cav deve farsi da parte. (I.S)

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