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Euro, Brunetta avverte Letta: "Devi darci retta. Ecco come domare la Merkel"

L'economista Pdl indica la strada: "Una Ue a trazione tedesca fa male all'Europa. Serve un cambio di passo subito, non possiamo aspettare le elezioni tedesche"
di Giulio Bucchi domenica 9 giugno 2013

2' di lettura

Onorevole Renato Brunetta, lei da capogruppo del Pdl alla Camera di bracci di ferro se ne intende. Come si ingaggia quello con la Germania auspicato da Silvio Berlusconi? «Trattando con l’Europa a testa alta. Con la consapevolezza che un’Unione a trazione tedesca fa male all’economia di tutto il continente. Questa crisi è stata prodotta non solo dalla debolezza dell’euro, ma anche dall’incapacità dell’Europa: in questi anni ci sono stati troppi antibiotici e troppe poche vitamine. E a guadagnarci sono stati solo la Germania e i Paesi del nord. Con questa Europa così miope ed egoista non si può più andare avanti». Il governo Letta, anche in vista del Consiglio europeo del 27 giugno, cosa dovrebbe fare? «Far valere le nostre ragioni trovando le alleanze del caso. Serve un New Deal con tutti i Paesi colpiti dalla crisi: Grecia, Spagna, Portogallo, la stessa Francia. Occorre una riflessione globale per far capire ai Paesi del nord che l’Europa tedesca ha sbagliato tutto». Insomma, il premier a fine mese dovrebbe indossare l’elmetto. Proprio come chiede Berlusconi. «Il Parlamento già un anno fa aveva dato mandato al governo, allora guidato da Mario Monti, di avviare un processo di revisione della politica economica in Europa. Sulla necessità di attuare l’unione bancaria, monetaria, politica e fiscale, di puntare sullo sviluppo e di dare alla Bce un assetto simile a quello delle altre banche centrali mondiali, la “strana maggioranza” aveva trovato una grande convergenza». E poi che è successo? «Monti non si è fatto interprete di questa linea». È stato complice della Germania? «Il suo governo è stato conservatore e tecnocratico. Monti, per accreditarsi in Europa, ha dovuto demonizzare il governo Berlusconi e ha prodotto riforme sbagliate e recessive che hanno fatto crescere i disoccupati e aumentare la pressione fiscale. E tutto per acquistare credibilità agli occhi dell’Europa tedesca, che peraltro aveva sbagliato la ricetta di politica economica».    Leggi l'intervista integrale a Brunetta di Tommaso Montesano su Libero in edicola oggi, sabato 8 giugno  

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