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Il calciatore gay in Bundesliga: "Qui è impossibile fare coming out"

Un giocatore al magazine Fluter: "I miei compagni sanno che sono omosessuale, il problema non sono loro ma i tifosi: chi glielo spiega?"
di Giulio Bucchi domenica 16 settembre 2012

2' di lettura

Essere un calciatore e dichiararsi gay è impossibile, anche nella civilmente evoluta Germania. A dichiararlo, in una intervista al magazine Fluter che sta facendo molto rumore, è stato proprio un calciatore della Bundesliga, la massima serie tedesca. "Sono omosessuale, ma sono costretto a recitare ogni giorno - ammette il calciatore, che ha voluto mantenere l'anonimato per sé e per la propria squadra -. Se la mia sessualità diventasse pubblica non sarei al sicuro, ma non so se sarò in grado di mantenere per tutta la carriera questa continua tensione fra il modello di giocatore eterosessuale e la possibile scoperta".  Paura del pubblico - Il problema non è l'omofobia dei compagni in campo e negli spogliatoi, ma quella sugli spalti e fuori, in strada. Nel calcio tedesco ci sono "diversi gay", spiega l'intervistato, secondo cui i suoi compagni di squadra sanno della sua condizione. "Quasi nessuno ne parla, ma tutti devono saperlo. Non ho alcun interesse per altri giocatori e a un certo punto la cosa è diventata poco importante per tutti. Alla fine, nonostante la loro reputazione, i miei colleghi non sono ignoranti". Già lo scorso gennaio il presidente della Federcalcio tedesca (Dfb) Theo Zwanziger aveva invitato i tesserati a fare coming out e svelare la propria omosessualità, ma il capitano della Nazionale Philipp Lahm (nella foto con il compagno Luiz Gustavo in maglia Bayern Monaco) l'aveva gelato: "Un politico può farlo perché non deve giocare davanti a 60mila persone ogni settimana"). E il calciatore gay conferma le parole dell'illustre collega: "Chi potrebbe mai spiegare alla folla indignata prima della partita che i gay in realtà sono uomini assolutamente normali e poi scendere tranquillamente in campo? Inimmaginabile. Forse se tutti uscissero allo scoperto la portata del problema sarebbe minore, ma ho poche speranze che accada". Ma la cancelliera Angela Merkel non abbandona le speranze: "Tutti coloro che si assumono il rischio e che hanno il coraggio (di rilevare la propria omosessualità, ndr) devono sapere che vivono in un Paese dove non c'è nulla da temere. Possiamo dare un segnale forte: non abbiate paura".

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