Napoli, 10 ott. - (Adnkronos) - Pizzaioli napoletani sul piede di guerra. Alla citta' che ha dato i natali a uno dei piatti piu' famosi del mondo non va proprio giu' che Gambero Rosso, la nota rivista gastronomica, non abbia incluso alcuna pizzeria di Napoli nell'elenco delle migliori d'Italia, nel quale figurano romani e veronesi. E c'e' chi parla di "razzismo culinario", come il commissario regionale dei Verdi campani Francesco Emilio Borrelli che ha organizzato una manifestazione di protesta nei locali della pizzeria Sorbillo, in Via dei Tribunali in pieno centro storico di Napoli. "Si tratta dell'ennesima occasione di violenza contro la citta' e le sue tradizioni", ha dichiarato Borrelli esponendo un cartello dal chiaro riferimento al principe della risata Toto': "A Verona fanno la pizza piu' buona? Ma mi faccia il piacere..."."Tra poco ci diranno che la pizza non l'abbiamo neanche inventata noi", ha rincarato la dose il pizzaiolo Gino Sorbillo. Per Sergio Miccu', presidente dell'associazione pizzaiuoli napoletani si e' trattata di "una scelta nient'altro che politica. Non ci possiamo fidare neanche piu' di soggetti terzi come il Gambero Rosso, prestatosi a strumento di lotta politica mirata alla distruzione culturale del nostro territorio". Per Borrelli, che ricorda gli sforzi compiuti per il riconoscimento di prodotto Spg alla pizza napoletana, "qualcuno al Nord sarebbe contento di levare cappello di Napoli a questo prodotto. Giapponese o veronese che sia, ogni bravo pizzaiolo deve a Napoli le sue capacita'". Alla manifestazione era presente anche una delegazione del movimento Insorgenza civile, con uno striscione che recitava: "151 anni dopo anche la pizza ando' a ingrassare la refurtiva nordica risorgimentale. Unita' d'Italia bugia colossale". E molto gradita a passanti e turisti e' stata l'iniziativa che ha chiuso la manifestazione: distribuite gratuitamente in strada pizze 'a portafoglio'.