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Comandante dei Ros condannato a 14 anni per traffico di droga

Il generale Ganzer accusato di aver creato una cricca criminosa all'interno del corpo dei Carabinieri
di Roberto Amaglio sabato 17 luglio 2010

2' di lettura

Quattordici anni di carcere per il generale Giampaolo Ganzer, comandante del Ros tra negli anni ’90, ritenuto colpevole di aver costituito una frangia malavitosa all’interno del corpo dei Carabinieri finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati. È arrivata puntuale la sentenza dei Giudici dell’ottava sezione penale di Milano che oggi hanno emesso la sentenza definitiva nei confronti di 18 imputati, accusati di irregolarità nelle operazioni antidroga svolte tra il 1991 e il 1997. Sentenza severa anche per Mauro Obinu (a sua volta del Ros e poi passato al Sisde): nel suo caso i giudici hanno emesso una sentenza di 7 anni e 10 mesi di reclusione. Accuse – Quattordici anni di carcere più 65mila euro di multa per traffico internazionale di stupefacenti, interdizione perpetua dai pubblici uffici, assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata a questi traffici e prescrizione per il reato di peculato. Questo l'esito della sentenza pronunciata dai giudici del Tribunale di Milano, dopo oltre 5 anni di processo e quasi 200 udienze. Con Ganzer viene condannato a 7 anni e sei mesi anche Mauro Obinu, ex colonnello del Ros e attuale alto dirigente dei servizi segreti, oltre ad altri 11 ex appartenenti all’Arma, con pene tra i 5 anni e 2 mesi e i 13 anni e 6 mesi per singoli episodi commessi nel corso di alcune operazioni antidroga compiute "sotto copertura". Sistema Ros - Tra il 1991 e il 1997, il metodo targato Ros individuato dalla Procura sarebbe stato quello "di creare traffico di droga prima al fine di reprimerlo usando a tal fine le conoscenze investigative, strumentalizzando le risorse dell’ Arma, inducendo a importare droga trafficanti-fonti poi non perseguiti e arricchitisi con i soldi versati dagli acquirenti e mai sequestrati, e arrestando persone di sicuro interessate al narcotraffico ma ad esso istigati dai militari e dalle loro fonti". L’indagine nasce da un’intuizone del pm Armando Spataro che, nel gennaio 1994, ricevette dall’attuale leader del Ros, col quale aveva all’epoca un rapporto di stima, la richiesta di un’autorizzazione a ritardare il sequestro di una partita di droga. Richieste ridotte – Nonostante il peso delle accuse, la sentenza dei giudici del tribunale lombardo ha alleggerito le richieste del pm, accogliendo solo in parte l’impianto accusatorio, soprattutto per quel che riguarda l'associazione a delinquere e il traffico d'armi. Proprio per questo motivo, anche l'accusa ha deciso di presentare ricorso in Appello. Reazioni - Decisi a ricorrere al secondo grado di giudizio anche tutti i condannati. Prima di muoversi in sede legale, tuttavia, i legali del generale Ganzer attenderanno le motivazioni di questa prima sentenza. A dirlo è stato lo stesso Comandante del Ros. "Le sentenze non si possono che rispettare. Aspettiamo ora le motivazioni".

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